Cantina. La Barbera d’Asti Tre Vescovi di Vinchio e Vaglio vola in Usa con American Airlines e a Pasqua arriva l’Alta Langa. Le consegne rapide in stile Amazon

inserito il 7 Dicembre 2019

Le novità della Cantina di Vinchio&Vaglio, Astigiano puro, tra Nizza Monferrato e Canelli, sono tutte concentrate sui vini.
Si conferma la Barbera d’Asti biologica da uve bio selezionate, un’altra Barbera d’Asti, quella della mitica etichetta Tre Vescovi, baluardo di perfetto equilibrio tra qualità e prezzp, scelta da America Airlines per le sue tratte “domestiche” (21 mila bottiglie in Business class in distribuzione nell’ultimo trimestre del 2020) e un’Alta Langa docg da uve di Castel Boglione, che vedrà la luce dopo una affinamento di trenta mesi, a Pasqua. Non male.
A presentare queste novità alla stampa (coordinati dal collega Paolo Monticone) e fare gli onori di casa il presidente e vice presidente della cooperativa, Lorenzo Giordano e Cristiano Fornaro con i direttore Ernestino Laiolo e gli enologi Beppe Rattazzo e Matteo Laiolo.
I conti sono a posto. I mercati pure anche se risentono di alcuni contraccolpi dovuti al collegamento non virtuoso tra GDO (la grande distribuzione) e prezzi intesi sempre al ribasso. «Ma noi abbiamo la nostra posizione e, per esempio in Danimarca, abbiamo preferito perdere commesse che abbassare troppo i prezzi» dice Ernestino Laiolo.
Poi c’è la questione delle uve. Dice Giordano: «Noi le “battezziamo” già in vigna, come abbiamo sempre fatto, perché la qualità dei vini si fa lì. Lo abbiamo sempre sostenuto. Un esempio: ci sono vigne da Piemonte Barbera e vigne da Barbera d’Asti docg. Noi siamo gli unici a produerre il 60% di Piemonte Barbera e il 40% di Barbera d’Asti docg. I conferenti, però, incassano la stessa cifra perché le rese sono diverse e compensano. Ma i vini ci guadagnano perché non ci sono declassamenti da una tipologia all’altra. È meno comodo, più impegnativo, ma i nostri clienti apprezzano questo nostro sforzo e lo ripagano».
È, questo, un tema delicato al centro di dibattito all’interno del Consorzio. Le posizioni sono antitetiche tra chi vuole che la destinazione delle uve sia già decisa in vigna e chi, invece, considera strategico determinare la tipologia del vino, seguendo le regole del disciplinare, a seconda dell’andamento dei mercati.
Infine un aspetto da “post-vendita” relativo alle consegne: «Abbiamo furgoni e personale dedicato in grado di consegnare il vino entro le 24 ore successive all’ordine con grande soddisfazione dei clienti» dice Ernestino Laiolo. Insomma in puro stile Amazon, inteso come velocità, che, come si sa, paga.
fi.la.

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