La luce è la fonte della vita. Non c’è dubbio e non è una teoria filosofia o religiosa. La luce è alla base di tutto, perfino del vino. Lo sano bene i vignaioli che coltivano la vigna. L sanno bene i produttori che dall’uva delle vigne ottengono vini e spumanti. Lo sanno bene quelli della Bosca di Canelli, una delle quattro Cattedrali sotterranee da cui è partita la candidatura a Patrimonio dell’Umanità Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, che alla luce hanno dedicato un innovativo impianto di illuminazione delle Cantine e con la luce raccontano la storia della maison attiva dal 1831.
Ed ecco che proprio le sorelle Bosca, Pia e Polina, con il fratello Luigi, al timone dell’azienda di famiglia, hanno partecipato e partecipano alle celebrazioni del Giorno Internazionale della Luce, avviato a Parigi e che fino a metà giugno prevede eventi e iniziative. Ecco la nota stampa di Bosca. Buona lettura.
In occasione dell’avvio dei festeggiamenti, a Parigi, Pia e Polina Bosca sono state testimonial dell’importanza della luce nella vita dell’uomo e dei vini, insieme a premi Nobel, scienziati, organizzazioni non governative, rappresentanti dell’industria, dell’economia, dell’arte, dell’architettura e del design.
Lo spumante e i vini Bosca devono infatti la loro vita in primo luogo alla luce, che fa crescere uve straordinarie in uno dei paesaggi più belli del mondo. Luce che Bosca ha scelto di portare con grande premura anche nelle sue cantine storiche di Canelli, laddove il vero protagonista è il buio, silenzioso custode dello spumante che da sei generazioni riposa in questi luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Nel 2015, infatti, in occasione dell’adesione all’Anno Internazionale della Luce, la luce (a led) è entrata per la prima volta nelle Cattedrali Sotterranee Bosca, con una installazione permanente di luce e musica, che guida tutti i visitatori. Un viaggio alla scoperta della storia dell’antica casa spumantiera attraverso navate, deambulatori e transetti che si aprono in ampie crociere, proprio come una grande cattedrale. Da qui il nome con cui si indica questa sorta di città sotterranea, nel sottosuolo di Canelli, dedicata alla custodia e all’invecchiamento dei nostri spumanti più pregiati. La grandiosità degli spazi, le volte imponenti e austere e le bottiglie disposte sulle infinite serie di cataste accolgono il visitatore riscaldando i quindici gradi di temperatura con l’abbraccio profumato e seducente di questi spumanti.
Le cantine sono visitabili tutto l’anno prenotando sul sito bosca.it – http://www.lightday.org/