Champagne. Accordo su rese e riserve a due mesi dalla vendemmia. In Piemonte invece…

inserito il 21 Luglio 2016

La commissione interprofessionale dello Champagne ha trova un accordo sulle rese/ettaro per la vendemmia 2016 la cui data d’avvio probabile dovrebbe essere il 15 settembre. Insomma i “cugini” fanno programmazione per davvero e a due mesi dalla raccolta già sanno quello che devono fare. Le notizie arrivano fresche dall’ufficio stampa italiano del Bureau du Champagne, sportello di rappresentanza con sede a Milano del Comitè Champagne – Vignerons e Maisons (scritto proprio così non in ordine alfabetico) omologo din un Consorzio italiano, che ha un ufficio in Italia, appunto a Milano. Chissà, ma ce lo siamo chiesti da anni, se, per esempio, il Consorzio dell’Asti ha un ufficio a Reims o Parigi? Dunque gli champagnisti hanno già deciso. Ecco il testo e l’immagine della nota ufficiale diffusa pochi minuti fa:

Listener“L’inizio della vendemmia in Champagne potrebbe essere fissata attorno al 15 settembre. È quanto emerso dalla riunione tra vigneron e maison di Champagne che si è svolta ieri presso il Comité Champagne a Epernay. Le due componenti dell’interprofessione hanno raggiunto un accordo sulla resa commerciabile per la vendemmia 2016 a 10.800 kg/ettaro, di cui 9.700 derivanti dalla raccolta e 1.100 provenienti dalla riserva. Le spedizioni di Champagne del primo semestre sono in crescita dell’1% rispetto al primo semestre dell’anno precedente (+ 2% sugli ultimi 12 mesi). Il mercato francese resta in lieve calo (-1%) mentre i Paesi Terzi continuano a trainare la crescita dello Champagne (+9%) più ancora dell’Europa (+5%). L’inizio d’anno è stato particolarmente impegnativo nel vigneto champenois. A fine aprile alcune gelate hanno toccato quasi un quarto dell’area a denominazione Champagne, le gemme sono andate interamente distrutte sul 14% del vigneto. In primavera si sono susseguite piogge, grandinate e temporali. A seconda dei settori, la pluviometria è cresciuta di due – tre volte rispetto alla media degli ultimi 20 anni. La fioritura si è conclusa a fine giugno con una decina di giorni di ritardo. Il gelo e la forte pressione della peronospora dovrebbero avere conseguenze sui volumi disponibili in vendemmia e le condizioni meteorologiche delle prossime settimane saranno determinanti per la sua qualità.”

E in Piemonte? Fatta l’intesa sulle rese per il Brachetto resta aperta la partita per l’Asti docg. E vista la crisi in cui versa lo spumante dolce bianco a docg una volta più brindano al mondo e ora alle prese con drastiche decurtazioni di volumi in Italia e all’estero, la speranza è che parte agricola (vignerons) e Case spumantiere (maisons) trovino al più presto non solo un accordo onorevole utile per le rispettive rappresentanze, ma anche e soprattutto a favore di una filiera che è sempre più stanca di crisi, liti e battibecchi. «Dobbiamo metterci buon senso» è stato ieri il commento di un produttore. Per ora è la dichiarazione migliore possibile.

SdP

1 Commento Aggiungi un tuo commento.

  1. molinari filippo 21 Luglio 2016 at 11:44 -

    Noi siamo lontani anni luce dai cugini Francesi sopratutto come cultura in tutti i sensi. Fino quando noi Agricoltori avremo a nostra rappresentanza personaggi che pensano solo al loro orticello non andremo da nessuna parte, anzi si peggiorera sempre di piu. Si parla di unione del mondo agricolo, certo unione per scopi e interessi personali ma di tutti gli altri non interessa a nessuno. Ma e iniziato senza squilli di trombe il cambiamento……..

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