Consorzio. Il Brachetto punta all’innovazione su social e web tv, ma non dimentica il territorio tra il tradizionale dolce e il nuovo Acqui docg Rosé

inserito il 16 Novembre 2018

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Un appuntamento per spiegare il nuovo corso per il rilancio del brachetto. Non un tema nuovo, ma il Consorzio presieduto da Paolo Ricagno ha fatto bene e a ribadire progetti e iniziative con stanno arrivando a conclusione come il tanto sospirato via libera all’imbottigliamento dell’Acqui docg Rosé, versione dry del Brachetto spumante docg, fuori dalla zona di produzione. Ovvio che la meta sia il Veneto, patria del Prosecco che ancora non ha una versione rosata e porrebbe scegliere proprio l’Acqui docg Rosé per lanciarsi in un comparto, quello degli spumanti rosati, che fa segnare performance molto positive, anche se al Nord Est pensano già a un taglio a base di pinot nero all’uva glera che serve per il Prosecco doc. «L’Acqui docg Rosé però è uno spumante monovitigno, al 100% italiano, senza tagli di altri vitigni e anche a docg» è la risposta di alcuni produttori. Staremo a vedere. Intanto ecco la nota stampa che dà conto dell’incontro che si è svolto giovedì 15 novembre ad Acqui. Buona lettura.

Prospettive per la filiera del brachetto piemontese che, ancora non fuori da un periodo di turbolenze commerciali, imbocca decisamente la strada dell’innovazione.
Se ne è parlato ieri, giovedì 15 novembre, all’enoteca regionale di Acqui Terme di cui è presidente Annalisa Vittore.
Al tavolo dell’incontro con i media e i produttori voluto dal Consorzio di Tutela, oltre al presidente dell’ente consortile, Paolo Ricagno, c’erano l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero; quello al Commercio del Comune di Acqui Terme, Lorenza Oselin con Andrea Pirola della White, agenzia di comunicazione marketing che, per il Consorzio, ha elaboratore e gestisce una campagna su social e web.
Ricagno e Oselin hanno affrontato il tema della diffusione del Brachetto, nelle due tipologie dolce e dry rosé, sia nel territorio di produzione che fuori dall’area.
«Come Comune di Acqui Terme, vocato al turismo e all’accoglienza daremo tutto il supporto possibile a iniziative di conoscenza e consumo dei vini a base brachetto» ha detto Oselin.
Ricagno ha parlato di orgoglio di territorio, della necessità di promuovere i vini dell’area del brachetto e del nuovo Acqui docg Rosé che, secondo il presidente, può rappresentare davvero la chiave di volta per l’intera filiera. «Non è solo l’appeal di un nuovo prodotto – ha detto Ricagno -, l’Acqui docg Rosé è un progetto che pensa in grande e guarda al futuro. Solo ottimista sul fatto che le aziende spumantiere ne faranno una loro bandiera anche in considerazione delle ottime performance che gli spumanti rosati hanno in Italia e nel mondo. In più – ha aggiunto Ricagno – avremo anche la possibilità di fare imbottigliare questo prodotto fuori dalla zona di produzione, con riferimento alla zona del Nord Est dove ci sono grandi maison interessate all’Acqui docg Rosé. Questo amplierà la platea di etichette con un conseguente aumento della produzione e del reddito agricolo».
L’assessore Ferrero ha portato il pensiero della giunta regionale con plauso ai progetti del Consorzio, «Che ha imboccato anche la strada della collaborazione con altre filiere di eccellenza come la mela rossa igp di Cuneo e la Robiola dop di Roccaverano» ha detto.
Infine Andrea Pirola ha illustrato a grandi linee la nuova campagna social del Consorzio del Brachetto che avrà nel Brachetto d’Acqui docg e nell’Acqui docg Rosé insieme all’appeal del territorio, i maggiori protagonisti. Nel progetto di comunicazione anche tour press con giornalisti e blogger non solo del settore delle bevande, ma anche di altri comparti d’eccellenza con la cucina o la moda e la collaborazione con Alice Tv, il canale televisivo, anche presente sui web, che si occupa di food.

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