Covid -19 e vino. Il mondo dei sommelier messo sottosopra dall’epidemia tra degustazioni sul web e corsi a distanza di sicurezza

inserito il 19 Maggio 2020

Il mondo del vino piemontese non è solo vigna e Cantina, è anche assaggi, degustazioni, analisi tecniche, disamine del prodotto.
I Sommelier sono uno dei tasselli che animano tutto ciò che ruota attorno a un calice. Inutile dire che il terremoto Covid -19 ha travolto anche questa categoria cancellando d’un colpo fiere, saloni, eventi, corsi e l’assistenza alla mescita del vino in ristoranti e alberghi.
Mauro Carosso delegato Ais (associazione italiana sommelier) di Torino, responsabile della didattica, consigliere nazionale e per otto anni anche responsabile della didattica nazionale, non ha dubbi: «L’epidemia ha fermato tutto e, allo stato, non ci sono ancora direttive nazionali – dice -. Da parte nostra abbiamo completato alcuni corsi di aggiornamento, ma annullato quelli di preparazione di nuovi sommelier dove la lezione in presenza è tutto per raccontare e verificare insieme le caratteristiche peculiari di un vino, il colore, i profumi, il sapore, sono cose che non possono essere trasmesse via monitor. Li riprenderemo più avanti, rispettando le misure di sicurezza».
Carosso è preoccupato soprattutto per i giovani: «Sono il giacimento non solo per noi dell’Ais, ma anche per il settore della ristorazione e dell’accoglienza. C’è il pericolo che si allontanino dal nostro mondo. Il mio appello ai ristoranti è di favorire la formazione del proprio personale sul vino. È uno strumento fondamentale».
Già, i ristoranti, che in Piemonte riapriranno tra una settimana, il 23 maggio, a meno di drammatici imprevisti, ma quanti avranno la forza di riaprire e come sarà questa riapertura? 
«Per noi la ristorazione è un partner primario – dice Carosso -. Ora è in una fase drammatica. Resisteranno meglio i locali che hanno costi di partenza contenuti, avviati da tempo, in grado di sopportare questa crisi limitando i danni. Purtroppo dobbiamo attenderci gravi difficoltà per molte attività recenti, nuove e che magari si erano indebitate, ma con una prospettiva di futuro. Ora la loro situazione e il loro futuro si sono di molto complicati».
L’altra “riva” dei sommelier piemontesi è la Fisar (Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori). Michele Capra è il responsabile degli eventi. La sua analisi è desolante: «È come se il 2020 si fosse fermato tre mesi fa – dice -. Ormai pensiamo già al 2021. Immaginiamo corsi con aspiranti sommelier a distanza di sicurezza nel rispetto delle norme. Gli eventi del vino di quest’anno, però, sono stati cancellati. Ovviamente prevedevano assembramento che oggi non sono consentiti. Per quanto riguarda i corsi per sommelier noi siamo riusciti a completare quelli avviati, ma abbiamo annullato quelli previsti ad aprile e a settembre».
Anche Capra conferma la mancanza di direttive certe a livello nazionale. «Qualcosa forse uscirà in questi giorni» dice e racconta di come molte aziende vinicole si affidino ai sommelier per le degustazioni on-line, «È un modo nuovo di presentare il vino. Ci stanno contattando in molti, anche aziende storiche, ma – avverte – una degustazione “in presenza” è tutta un’altra cosa. Speriamo di tornare presto a quella normalità».

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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