Eno-shopping estivo. Russi in cerca di moscato e un moscatista che acquista una maison di Barolo

inserito il 11 Agosto 2015

Imprenditori russi a caccia di moscato, sulle orme di quel Roustam Tariko che quattro anni fa si comprò la Gancia di Canelli, e, di contro, un moscatista di Valdivilla (Santo Stefano Belbo) che acquista una Casa vinicola che fa Barolo. Cominciamo dai russi. Su nome e interessi specifici c’è riserbo, tuttavia alcune fonti attendibili hanno confermato a SdP l’interesse di un gruppo russo per l’area piemontese del moscato. Starebbero seguendo le orme di Roustam Tariko, l’oligarca russo patron di Standard Vodka e, dal 2011, della Gancia di Canelli che con il moscato (e tante altre cose) sta facendo business. Per ora, stando alle indiscrezioni, i russi sarebbero interessati a partite di prodotto, ma l’intenzione, una volta messa in pista una buona partnership, sarebbe quella di acquistare una cantina e produrre direttamente in loco esportando poi sul mercato russo e Pesi collegati.

E se gli stranieri sono sempre più attratti dai territori vitivinicoli piemontesi che possono contare anche sul fatto di essere diventati il 50° sito Unesco d’Italia, ebbene ci sono imprenditori piemontesi che acquistano aziende in loco. È il caso di Valter Bosio che, con il figlio, Luca, conduce in quel di Valdivilla, collina di Santo Stefano Belbo (Cuneo) vocata alla produzione di moscato bianco atto a diventare Asti e Moscato d’Asti docg, la Bosio vini  e che qualche giorno fa ha annunciato l’acquisizione della Bel Colle di Verduno. Passati di mano fabbricati, attrezzature, scorte con intere annate di Barolo e altri vini pregiati, e tre ettari di vigneto a maggioranza nebbiolo da Barolo. Top secret i termini economici dell’intesa, anche se si parla di cifre a sei zeri.

La Bel Colle produce 150-160 mila bottiglie annue (suddivise tra Italia e expor, soprattutto ambito Ue) tra Barolo, Barbaresco, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba, Verduno Pelaverga (di cui l’azienda è leader di produzione), Nebbiolo d’Alba, Langhe Nebbiolo, Roero Arneis, Langhe Favorita, Langhe Chardonnay, Moscato d’Asti e Barolo Chinato. Europa.

Sempre nella zona del Barolo, solo tre mesi fa la Gigi Rosso di Serralunga d’Alba aveva ceduto per 7 milioni di euro alla Conterno di Monforte il vigneto Arione, mentre restano insistenti le voci secondo le quali, sempre nella zona del Barolo, investitori stranieri, questa volta si parla di statunitensi, starebbero perfezionando l’acquisto di una tenuta di nebbiolo da Barolo. Anche in questo caso il riserbo è strettissimo. Si parla di alcuni ettari per un valore che, se le trattative in corso andranno a buon fine, dovrebbe attestarsi attorno ai 5 milioni di euro.

SdP

 

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