Il Moscato d’Asti docg vendemmia 2009 è già sugli scaffali. Produttori di uve contenti, ma con un rimpianto: il prezzo dei grappoli ribassato (però non come altre uve)

inserito il 13 Ottobre 2009

Moscato d'Asto annata 2009 già sugli scaffaliIn una nota ufficiale la Produttori Moscato d’Asti associati, società che raggruppa quasi tremila viticoltori della zona di produzione dell’uva da cui si ottengono Asti e Moscato docg, segnala l’arrivo sugli scaffali (e speriamo sulle tavole) del Moscato nuovo vendemmia 2009. Attraverso le parole del presidente Satragno, la Produttori rimarca la qualità suprema dell’uva a cui non corrisponderebbe un prezzo adeguato. Ecco il testo del comunicato: «Sta arrivando in questi giorni sugli scaffali delle enoteche il Moscato d’Asti nuovo. In effetti le uve di Moscato bianco raccolte quest’anno, a partire addirittura dal 23 agosto, ancor prima della firma dell’accordo economico di filiera, erano bellissime.

I primi assaggi del vino a docg già imbottigliato, del resto, hanno esaltato ancor di più le impressioni vendemmiali, confermando una fragranza ed una freschezza invitanti, originate da un equilibrato rapporto tra una giusta vena acida e gli zuccheri in quantità.

Il grande anticipo vendemmiale favorito dal persistere dell’anticiclone africano e il decorso caldo e sostanzialmente asciutto della stagione, che ancora perdura, hanno consentito di svolgere la raccolta in tutta tranquillità nel miglior modo possibile. Proprio in questi giorni la vendemmia in Piemonte sta terminando per tutte le uve, Nebbioli da Barolo compresi. Solo su qualche “bricco” rimangono alcuni grappoli di Moscato ad appassire. Daranno vini importanti da meditazione: come i passiti Loazzolo e Strevi.

Giovanni Satragno, enologo e produttore di Loazzolo e presidente della Produttori Moscato ritiene che: “Il 2009 rappresenti quindi una grandissima annata per la qualità del Moscato d’Asti, ma anche sotto il profilo della quantità del raccolto i vignaioli abbiano avuto soddisfazioni, la resa media in vigneto ha sfiorato infatti i 95 quintali per ettaro. L’unica nota un po’ stonata è rappresentata dal prezzo delle uve, fissato nell’accordo a meno 3% rispetto al 2008, cioè a 0,965 euro il chilogrammo. Un niente tuttavia in confronto alla discesa ben più marcata delle altre uve”.

Angelo Dezzani, enologo e direttore della Produttori Moscato annota: “Però rimane la qualità, quella vera, offerta ad un prezzo giusto. Il rapporto qualità prezzo, ecco il binomio dell’oggi e del domani. Si possono trovare vini piemontesi di alta qualità tutti al di sotto dei 10 euro in enoteca, intendo grandi Moscato d’Asti freschi e fruttati e Barbera d’Asti complessi e profumati. Qualità che parte da lontano, tenete conto che da noi in Piemonte ormai si è diffusa la coltivazione con metodi integrati. A basso impatto ambientale, con trattamenti e concimazioni ridotti al minimo e con prodotti naturali”».

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