Lavori agricoli. Torino scrive a Roma: «Sì all’assunzione di italiani e stranieri regolari». Si eviteranno così caporalato e irregolari?

inserito il 7 Maggio 2020

Il tema è delicato: il lavoro agricolo. Assodato che molte coltivazioni made in Italy e molte operazioni connesse, vendemmia compresa, senza la manodopera di lavoratori stranieri avrebbero grosse difficoltà, ecco nascere la querelle tra il ministro delle Politiche Agricole, la renziana Teresa Bellanova (Italia Viva) e una parte Governo Conte. Sul tavolo la questione se avviare una sorta di sanatoria per gli stranieri irregolari in Italia e dar modo alle aziende agricole di assumere nuovi stagionali e scongiurare la carenza di operai.
Forze di Governo (e anche di opposizione) la pensano diversamente e osteggiano una proposta che, a loro parere, potrebbe dare via libera a possibili episodi di irregolarità. E proprio in queste ore pare che si profili un accordo (leggi qui). Tuttavia, a proposito di illegalità nel lavoro agricolo, il pensiero va subito alla piaga del caporalato che, proprio qualche giorno fa nell’Astigiano, sembra avere rialzato la testa.
A Canelli, infatti, i carabinieri hanno arrestato alcuni imprenditori non italiani (ma qualche anno fa a essere coinvolti in vicende simili furono proprio degli italiani) accusati di aver sfruttato giovani africani.

Sarà ora la magistratura a giudicare il loro operato.
Intanto l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, l’acquese Marco Protopapa, sembra percorrere una strada alternativa a quella del ministro Bellanova e ipotizza l’assunzione di italiani disoccupati e stranieri regolari. La proposta è stata inviata a Roma alla stessa Bellanova e alla sua collega Catalfo (Lavoro).

C’è da chiedersi se assumere giovani disoccupati italiani e stranieri regolarmente in Italia servirà a evitare episodi di illegalità e sfruttamento.
Qui di seguito la nota stampa che dà conto dell’iniziativa dell’assessore Protopapa.

L’Assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa scrive nuovamente ai ministri Bellanova e Catalfo, in merito all’emergenza legata alla carenza di manodopera in agricoltura per rimarcare al Governo la possibilità di utilizzare per il lavoro nelle aziende agricole la disponibilità di cittadini italiani e stranieri regolarmente presenti in Italia.

La lettera, oltre che della Regione Piemonte, è a firma della Provincia autonoma di Trento, delle Regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Basilicata, Abruzzo, ed è maturata a seguito della seduta della Commissione Politiche Agricole che si è svolta il 6 maggio 2020.

I firmatari fanno presente che con l’emergenza Covid-19 si apre la possibilità di percorrere nuovi canali e inserire nuovi strumenti normativi per creare strumenti di supporto al reddito delle famiglie italiane. “Rivolgersi in primis ai nostri disoccupati e alle giovani generazioni significa non soltanto andare incontro alle esigenze del mondo agricolo e rispondere alla necessità di trovare un’occupazione ma anche sensibilizzare gli italiani sull’importanza dell’agricoltura”.

Inoltre avvicinare i giovani all’agricoltura significa creare nuove professionalità legate anche all’innovazione e alla tecnologia, come l’agricoltura di precisione, e garantire un ricambio generazionale.

“Per questo chiediamo – spiega l’assessore regionale del Piemonte, Marco Protopapa – quali siano le azioni messe in atto dal ministro Bellanova per sensibilizzare i cittadini italiani sul tema, rivolgendosi in primo luogo ai disoccupati e ai giovani”. “Quali le novità su corridoi verdi, voucher e trattative in corso con altri Stati europei ? A livello nazionale ci saranno interventi e risorse disponibili per le misure richieste in Commissione Politiche agricole ?”

Infine si chiede al ministro del Lavoro di incentivare non l’assistenzialismo ma l’immissione sul mercato del lavoro delle persone che effettivamente sono nelle condizioni di offrire la proprio manodopera.

“Mi compiaccio che ci sia una condivisione anche delle altre Regioni ad un argomento che era già stato sollevato dal Piemonte nelle scorse settimane. Il tempo stringe e aspettiamo ancora risposte dal ministro Bellanova che invece pensa ad altri progetti”, conclude l’assessore regionale Protopapa.

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