Manifestazioni. La nobiltà del Nebbiolo con le bollicine si presenta ad Alba tra il Sushi piemontese e il Crudo di Cuneo dop

inserito il 27 Giugno 2017

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Riuscita, come molte, se non tutte, le cose che si fanno ad Alba, città del tartufo e di molte teste pensanti che vedono lungo, persino quando si accodano a idee di altri (Unesco docet). L’ultimo caso positivo è quello di Nebbiolo Noblesse, rassegna di una ventina di Case vinicole che in uno dei saloni più brutti della città, il piano terra del Palazzo della Banca d’Alba (unico neo della manifestazione e pensare che gli edifici storici da quelle parti non mancano) hanno presentato il meglio degli spumanti a base nebbiolo.
Parterre di giornalisti e operatori del settore con la nota molto positiva di tanti giovani che operano nel mondo del vino.
Degustazione prima riservata ai “professionali” poi al pubblico. Una buona idea, realizzata al meglio tra un paio di curiosità come la rivisitazione del sushi in salsa (e molto altro) piemontese e generose porzioni del prosciutto crudo di Cuneo, che, a nostro avviso, dovrebbe essere valorizzato un po’ di più di quanto lo sia oggi.
Sullo sfondo sempre calici di Nebbiolo Spumante con la testimonianza, che pubblichiamo qui sotto, di Annalisa Vittore, responsabile eventi e pr di Cuvage, la maison di Acqui Terme che sta imponendosi come punto di riferimento in tema di bollicine piemontesi anche attraverso spumanti vinificati da uve nebbiolo. Cuvage è uno dei supporter di questo blog.
Per il resto gli spumanti di questa prima edizione di Nebbiolo Noblesse, metodo classico e charmat, non hanno deluso. Livello altissimo, con picchi davvero sorprendenti.
Quello che ci chiediamo è perché in Piemonte, dove più di un secolo e mezzo fa nacque il primo spumante d’Italia, non si facciano rassegne dedicate anche ad altre tipologie di bollicine, non solo secche, come l’Asti docg, che ora zoppica ma resta lo spumante a docg piemontese più venduto nel mondo, o il Brachetto d’Acqui (o Acqui) omologo dell’Asti e ancora in grave crisi di volumi. Ecco, perché non organizzare vetrine, rassegne, degustazioni, magari anche di Alta Langa (ci hanno provato blandamente lo scorso weekend a Canelli nell’Astigiano) o del Gavi o degli spumanti a base Cortese o di quelli (ci sono) a base di uve Barbera o del nuovo Asti Secco che a breve sarà sui mercati?  Già, perché no?

SdP    

 

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