Orgoglio Nizza docg. Il “Barolo” del mondo Barbera raddoppia in tre anni. Bertolino (produttori): «Aumetano volumi e valore. Noi vero progetto di territorio»

inserito il 3 Marzo 2020

Siamo stati i primi, noi di SdP, a definire, forse con un po’ di presunzione e tanto orgoglio di territorio, il Nizza docg, il grande vino rosso a base di uve barbera, come il “Barolo” del mondo Barbera.
Ora l’associazione di produttori, guidata da Gianni Bertolino, con questa nota ai media, rimarca l’orgoglio di risultati lusinghieri che sembrano essere considerati la base su cui costruire nuovi progetti di valorizzazione e promozione di un vino che, orgogli a parte, riscuote crescenti favori di critica e pubblico spuntando crescita importante di volumi e valore, inteso come prezzi delle bottiglie i quali, per alcuni brand, cominciano ad accostarsi a quelli dei grandi rossi di Langa. Non a caso alcuni barolisti hanno acquistato appezzamenti di vigne di barbera proprio nell’area del Nizza docg. La speranza è che un analogo fenomeno accada per il Canelli docg, il vino dolce a base di Moscato d’Asti, il cui disciplinare andrà in esame ministeriale in questo periodo. Come abbiamo già scritto Nizza e Canelli docg potrebbero davvero diventare due gioielli preziosi dell’enologia del Sud Piemonte, con produzioni di nicchia, certo, ma comunque in grado di aiutare la promozione di un territorio che, come le recenti crisi nazionali e internaizonali stanno dimostrando, ha fragilità sia in tema ambientale sia economico e sociale.
Ecco, dunque, il comunicato stampa dell’associazione di produttori del Nizza docg sull’annata 2019. Buona lettura.

Il Nizza prosegue il suo percorso di crescita a doppia cifra (+44,75%): a confermarlo sono i recenti dati relativi alla vendemmia 2019. La produzione totale raggiunge infatti le 632.536 bottiglie (37.116 di Barbera d’Asti Superiore Nizza DOCG e 594.420 di Nizza DOCG) ben 195.555 in più rispetto al 2018. (Fonte Valoritalia)

Da un’analisi più estesa inoltre, si evince che dal 2016 al 2019 le performance sono andate a crescere in modo continuo e costante con un incremento del 100% rispetto alle 315.472 bottiglie complessive del 2016. Un trend a iperbole in tre anni consecutivi infatti, l’imbottigliato sale del +17% tra il 2016 e 2017, del +18% tra il 2017e il 2018 e ben del +44,75% nell’ultimo biennio.

Siamo orgogliosi di vedere tali risultati in quanto sono il frutto di una grande sfida partita all’inizio del 2000 e che negli anni è stata accolta da un numero crescente di produttori (ad oggi sono oltre 60). I numeri che crescono danno la misura della fiducia che i produttori e i consumatori hanno nel progetto Nizza, un progetto vero di territorio.” commenta Gianni Bertolino, Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza.

Oltre alla crescita del numero di bottiglie prodotte, un altro dato importante è il prezzo medio di vendita di una bottiglia di Nizza DOCG. L’Associazione ha sempre voluto un Nizza che esprimesse eccellenza e un vino che fosse giustamente remunerativo per dare la possibilità ai produttori di reinvestire risorse maggiori nella propria attività.
In un mercato altamente competitivo e che richiede sempre più l’eccellenza è fondamentale migliorare la tecnologia di produzione, implementare la qualità e le condizioni lavorative oltre che sviluppare iniziative di marketing per la promozionare del territorio.” commenta Gianni Bertolino.
Attualmente il prezzo medio delle bottiglie di Nizza DOCG a scaffale in enoteca è di 22,30 euro con prezzi minimi intorno ai 10-13,00 euro e massimi che superano gli 85,00 euro (fonte: Enoteca Regionale di Nizza Monferrato). Valori che fino a non molti anni fa sembravano difficilmente raggiungibili in questa parte di Piemonte. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma questo valore si riverserà a catena su tutta la filiera. Si vedono già alcuni riscontri tangibili, per esempio il valore crescente dei vigneti.” conclude.

L’andamento positivo del Nizza si ripercuote sul territorio anche dal punto di vista turistico. Il Nizza DOCG è molto apprezzato all’estero e non solo in Europa, ma anche oltreoceano e il mercato USA è uno dei principali. Ciò comporta la generazione di un flusso di visite di turisti dall’estero che vogliono scoprire i luoghi della denominazione. Le bottiglie del Nizza DOCG girano il mondo come ambasciatrici di un territorio dalle caratteristiche uniche attraendo un turismo legato al vino (complice un trend positivo mondiale) che cresce a ritmi sostenuti.

“Il Nizza DOCG diventa dunque una denominazione di riferimento anche per il valore che riesce ad esprimere. Il numero di bottiglie è importante ma la sua remuneratività, in un contesto produttivo fatto di tante piccole aziende, è fondamentale.” annota Daniele Chiappone, Vicepresidente dell’Associazione Produttori del Nizza.

ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL NIZZA

L’Associazione Produttori del NIZZA nasce il 19 novembre 2002 con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’eccellenza della denominazione NIZZA ed è attualmente costituito da 67 soci. I dati della vendemmia 2019 complessivi contano 632.536 bottiglie di cui 37.116 di Barbera d’Asti Superiore Nizza DOCG e 595.420 di Nizza DOCG. Gli organi dell’Associazione sono il Presidente Gianni Bertolino, il Vicepresidente Daniele Chiappone, il Consiglio di amministrazione e il Comitato dei Saggi. Sede presso l’Enoteca Regionale in Via Crovara,2 a Nizza Monferrato.

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 10 Marzo 2020 at 11:04 -

    anche il cibo è cultura, almeno per noi italiani. Poi su questo blog si parla di agroeconomia non solo di cibo. Buona lettura

  2. ravetta elda 6 Marzo 2020 at 17:11 -

    IL CIBO VA BENONE ….MA ALZIAMO UN POCHINO IL LIVELLO CULTURALE.

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