POMODORO PIATTA DI BERNEZZO

i prodotti tipici del Piemonte

 

Le piante della varietà di pomodoro in oggetto hanno una vigoria medio elevata con forte copertura fogliare ed elevata emissione di ricacci laterali. I palchi fiorali presentano i fiori primari di calibro elevato; essi vengono normalmente estirpati per evitare di ottenere bacche deformate. Il “Pomodoro Piatta di Bernezzo” ha un peso medio elevato e superiore alle altre tipologie locali coltivate, la pezzatura varia tra i 250–400 grammi/frutto; la sua forma è tonda, compressa ai poli, con una colletatura poco marcata che evidenzia, a sua volta, una costolatura mediamente marcata con solcatura evidente.
La polpa si presenta di media consistenza mentre la buccia evidenzia uno spessore medio contenuto e significativamente inferiore alle altre tipologie coltivate.
La produttività è buona con livelli che raggiungono i 4–5 kg/pianta di prodotto commerciale.
La qualità è elevata con interessanti livelli aromatici; il “Pomodoro Piatta di Bernezzo” è adatto sia al consumo fresco, sia alla produzione di conserva, data l’elevata presenza di sostanza secca al suo interno.
La conservabilità è contenuta.
Il “Pomodoro Piatta di Bernezzo” non ha avuto, negli anni, un’ampia diffusione presso gli orticoltori professionisti, poiché è stata superato dalle produzioni elevate e sicure degli ibridi. Esso è, tuttavia, coltivato con molto interesse da piccoli produttori per le sue eccellenti qualità organolettiche. In effetti, questo pomodoro risulta avere caratteristiche quali una polpa dolce, profumata e gustosa, superiori persino al più noto Cuore di Bue.

Zona di produzione
La zona di produzione del Pomodoro in oggetto è il Comune di Bernezzo (Cuneo).

La storia
La varietà omonima deriva da una selezione della tipologia piatta di Milano e/o piatta di Cambiano particolarmente diffusa negli areali piemontesi e cuneesi agli inizi degli anni Sessanta. Le prime coltivazioni sono state condotte nella zona di Bernezzo (CN) per opera dell’allora Presidente della Cooperativa Bernezzese. Da parte dello stesso sono state condotte, in quegli anni, attività di selezione massale all’interno della popolazione, attraverso l’individuazione dei soggetti migliori per caratteristiche qualitative dei frutti (forma, colore, costolatura, pezzatura) e vegetative delle piante (vigoria, copertura fogliare).
Le condizioni ambientali della zona Bernezzese ne hanno esaltato alcuni caratteri tali da favorirne una diffusione nell’intero areale pedemontano del cuneese.
Le produzioni venivano commercializzate dalle strutture cooperative esistenti in zona sui mercati di Milano e Torino; oggi non esistendo più tali cooperative, la produzione è piuttosto frammentata, anche se ancora in quantità considerevole.

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