Progetto Cia. Piemonte Barbera e sai cosa bevi: ora la “Signorina in rosso” diventa quotidiana e va all’attacco dei mercati

inserito il 2 Aprile 2016

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Una Barbera d’Asti quotidiana, lontana da pregiudizi e frasi fatte, da bere in relax, assolutamente distante da eno-formalismi e trombonismi vari. È anche questo lo spirito che anima il progetto “Piemonte Barbera, adesso sai cosa bevi” presentato a Palazzo Crova di Nizza Monferrato, sede dell’enoteca regionale. Tra gli ospiti il presidente Cia nazionale, Dino Scanavino; il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino; il deputato Massimo Fiorio, vicepresidente della Comagri della Camera; l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero; il sindaco di Nizza Monferraro, Flavio Pesce.

L’iniziativa è della Cia astigiana che l’ha portata avanti con la collaborazione tecnica della Cantina di Vinchio e Vaglio e la benedizione del Consorzio di tutela guidato da Filippo Mobrici. L’idea era stata presentata mesi fa da vertici dell’associazione di categoria sulla scorta di un suggerimento dell’enologo nicese Luciano Noè. “papà” di molti vini di successo piemontesi. Il concetto di una tipologia Piemonte Barbera più accessibile, con alti standard qualitativi, capace di andare incontro al gusto quotidiano e nel contempo garantire reddito a Cantine e vignaioli, sembrava una roba campata in aria. Invece a Cia ci ha creduto e sulla scorta dei Grand Ordinaire, i vini francesi di beva quotidiana che hanno grande mercato tra gli appassionati di vino d’Oltralpe, ecco arrivare il Piemonte Barbera targato Cia. La carta d’identità è presto scritta:  100% vitigno barbera, fermentazione di 8/10 giorni a temperatura controllata in vinificatori programmabili, gradazione alcolica a 12,5°, durata da 1 a 3 anni (valore medio), consiglio di uso a tutto pasto, dall’aperitivo al secondo. È fatta. «È la tradizione che si rinnova» spiegano alla Cia. Inutile dire che alla “pietra” lanciata devono seguire altre pietre, altrimenti si è trattato solo di un esercizio di tecnica enologia. Però Cia, Cantina di Vinchio e Vaglio e Consorzio ci credono e annunciano presentazioni ed eventi dedicati a quella che già qualcuno chiama la “Signorina in rosso” per ricordare l’apellativo “Signora in rosso” dato alla Barbera d’Asti docg, sorella maggiore del Piemonte Barbera. L’11 aprile sarà presentata al Vinitaly, nelle settimane successive alla trasmissione tv di Rai3 “Geo & Geo”, in allestimento anche serate a tema a Nizza Monferrato e il 20 maggio niente meno che nei giardini di Palazzo Alfieri con delegazioni di sommeliers piemontesi, liguri e lombarde.  In attesa di questi impegni Alessandro Durando, presidente della Cia di Asti, ha spiegato il progetto ai microfoni di SdP. Qui intervista e reportage della presentazione a cura di Vittorio Ubertone.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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