
È tanto enorme da contener 478 ettolitri di Barolo vendemmia 2016 pari a oltre 60 mila bottiglie. È la botte da vino più grande del mondo e si trova in Piemonte, a Neviglie, in provincia di Cuneo, nella Cantina dell’azienda che porta il nome di Roberto Sarotto (foto), enologo e produttore di lungo corso a capo di una famiglia di viticoltori che opera nel Cuneese da duecento anni.
Un record, quello della botte da vino più grande del mondo, che sabato 2 luglio è stato certificato ufficialmente da Pravin Patel, giudice del Guinness World Records, cioè del Guinness dei Primati, l’ente che controlla e registra tutti i record del mondo, giunto appositamente dal Regno Unito.
Alcune caratteristiche della botte: è stata commissionata dalla Roberto Sarotto alla G&P Garbellotto Spa di Conegliano Veneto. È stata assemblata in loco da tecnici specializzati. Le sue specifiche sono impressionanti: la botte è altra 5,3 metri per un diametro di 4,70 e una profondità di 3,70 metri. le doghe sono spesse tra gli 8 e i 10 centimetri e lunghe più di 5 metri. Sono ricavate da alberi secolari il cui legno è stato fatto stagionare all’aperto per 5 anni. La botte più grande del mondo di Roberto Sarotto è stata realizzata a mano di 50 mastri bottai, la sua messa in opera nell’azienda Roberto Sarotto ha richiesto il lavoro di 8 bottai esperti che hanno lavorato per settimane.
Sabato 2 luglio 2022, durante una festa con oltre 300 invitati, è arrivata la certificazione dei GWR con tanto di pergamena incorniciata.
Sul palco si sono alternati Roberto Sarotto, i suoi due figli Enrico ed Elena, e la sorella Ivana che è dirigente sanitario specialista in patologia clinica all’Istituto sui tumori di Candiolo (Torino). Tutti hanno ricordato le radici della famiglia e le prospettive future dell’azienda. Tuttavia la consegna del certificato dalla botte più grande del mondo non è stata solo un rito. La famiglia Sarotto ha, infatti, annunciato un progetto di solidarietà collegato al Centro di ricerca sul cancro di Candiolo: una parte della vendita del Barolo contenuto nella botte dei record sarà devoluta proprio all’Istituto Candiolo per supportare avanzate ricerche sui tumori.
La foto di gruppo con Maria Sarotto, 89 anni, madre di Roberto e Ivana Sarotto, la moglie di Roberto, Aurora e i loro figli, Enrico ed Elena e Corrado Benotto, marito di Ivana e sindaco di Neviglie, ha chiuso un momento di festa e nello stesso tempo ha dato il via a un progetto nuovo, «Che non è solo legato alla nostra azienda e al mondo del vino piemontese, ma anche alla ricerca scientifica su un tema, quello della ricerca sui tumori, che è a una svolta» ha spiegato Ivana Sarotto.
«Come famiglia abbiamo sempre raccolto sfide e lavorato duro. Ora sono certo che le nuove generazioni porteranno avanti il nostro progetto. La botte più grande del mondo è un simbolo che ricorda i nostri fondatori, che la tradizione non è altro che una sperimentazione riuscita e indica anche la strada a chi verrà dopo di noi, assicurando che radici salde solo un viatico perfetto per un futuro solido» ha detto Roberto Sarotto.
fi.l.
Foto e video sono di Vittorio Ubertone.
Scusate, ma non mi torna la frase in latino. Homo, non hominem