Si gusta a Firenze il primo sorbetto/gelato al Moscato d’Asti docg bio con tanto di autorizzazione del Consorzio di Tutela

inserito il 16 Agosto 2015

La segnalazione ci arriva da Gianfranco Torelli che è un amico, enologo e un produttore vitivinicolo in quel di Bubbio, nella Langa astigiana. Il suo Moscato d’Asti docg bio “Edoardo” diventa un sorbetto, il primo a docg, in vendita a Firenze. Racconta Gianfranco a SdP: «Ho spedito a Firenze alcune bottiglie di Moscato d’Asti docg biologico che verranno trasformate in freschissimo sorbetto che verrà venduto in Piazza del Duomo. Il Sorbetto si chiama “Edoardo”,  è certificato biologico a norme UE e ha ottenuto l’autorizzazione dal Consorzio di Tutela dell’Asti alla denominazione “sorbetto al Moscato d’Asti”».

Gianfranco Torelli, enologo e produttore di vino di Bubbio, nell'Astigiano

Gianfranco Torelli, enologo e produttore di vino di Bubbio, nell’Astigiano

Torelli spiega che: «Essendo il nome “Moscato d’Asti” tutelato dal consorzio dell’Asti questo non si può usare senza prima richiedere l’autorizzazione (pagando tra l’altro il diritto all’uso del marchio) e dimostrando con le bolle di acquisto l’uso esclusivo di Moscato d’Asti docg. Una curiosità: questo è l’unico sorbetto e/o gelato che ha avuto questa autorizzazione. Tutti gli altri sono… abusivi!».

Il sorbetto al Moscato d'Asti docg, autorizzato dal Consorzio di Tutela dell'Asti

Il sorbetto al Moscato d’Asti docg, autorizzato dal Consorzio di Tutela dell’Asti

Il produttore langarolo dà qualche dettaglio in più sull’operazione astigiano-toscana che vede il suo Moscato docg bio protagonista in versione sorbetto/gelato: «Lo si può trovare a Firenze, in piazza del Duomo 45/R – dice -, proprio all’ombra del cupolone del Brunelleschi, nella gelateria “Edoardo: il gelato biologico” dove il Moscato si trasforma in un freschissimo sorbetto» precisa. I titolari della gelateria sono, Andrea e Tiziana Montrucchio, piemontesi e, da circa un anno fa, al timone della prima gelateria biologica certificata della Toscana.

Nella piccola bottega (che deve il suo nome al figlio di dieci anni dei proprietari), ogni giorno al piano superiore vengono preparati gelati e sorbetti fatti con ingredienti freschi e anche vini come il Moscato d’Asti biologico prodotto dall’azienda agricola Mario Torelli (Bubbio) condotta da Gianfranco Torelli, che vede autorizzato il proprio utilizzo (unico al mondo) da parte del Consorzio per la tutela dell’Asti docg.

Insomma, si tratta di una chicca piemontese che, durante una visita alla meravigliosa Firenze, vale assolutamente la pena provare.

SdP

3 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Gianfranco Torelli 19 Agosto 2015 at 10:29 -

    Francamente non so bene i casi in cui sia prevista l’autorizzazione dei Consorzi di Tutela per l’uso di un nome del vino in un proprio prodotto trasformato. L’autorizzazione è stata infatti richiesta dalla ditta di Firenze, che già aveva seguito questo iter 2 anni fa per produrre un sorbetto al Chianti, e sinceramente prima di allora non mi ero mai posto il problema.
    Provvedo a girare il quesito al Consorzio dell’Asti che tra l’altro sul proprio sito presenta una serie di ricette di vari ristoratori piemontesi su piatti a base di Asti e Moscato d’Asti. Credo che nessun ristorante abbia mai chiesto l’autorizzazione per mettere nel proprio menù uno zabaione al moscato d’Asti piuttosto che un brasato al Barolo!
    Buona vendemmia a tutti, noi iniziamo oggi.

  2. filippo 18 Agosto 2015 at 20:46 -

    ottima osservazione Simone, giriamo la domanda a: Gianfranco Torelli e/o al Consorzio di Tutela dell’Asti docg

  3. Simone Cerruti 18 Agosto 2015 at 19:55 -

    Buonasera,
    mi chiamo Simone Cerruti, titolare di un’ azienda agricola (moscato d’ asti) e vicepresidente Anga Cuneo. Premettendo che sono pienamente a favore dell’ utilizzo del Moscato in forme diverse anzi, direi un grande sostenitore, faccio i miei complimenti al sig. Torelli. Sono tuttavia incuriosito sul discorso autorizzazioni per l’ utilizzo del marchio Asti: come ben sappiamo è blindato e tutelato dal Consorzio ma sono rimasto perplesso dalla parte dell’ articolo in cui si spiega che è necessaria autorizzazione per il sorbetto. Sarebbe ovviamente vietato l’ utilizzo del marchio per altri vini (anche se purtroppo ciò avviene) ma in questo caso non ne vedo la necessità. Faccio riferimento ad esempio al pistacchio di Bronte, marchio registrato, con certificazione dop. Chiunque voglia dichiarare l’ utilizzo di questo prodotto in etichetta è soggetto a certificazione europea e a controlli, ma non a chiedere il permesso al consorzio di tutela. Si tratta infatti di un ingrediente di un prodotto, non del prodotto stesso o simile che possa portare confusione. Il moscato è utilizzato ad esempio nei panettoni, nelle creme ecc, ma nessuno ha mai chiesto autorizzazioni, né pagato soldi pur dichiarando il moscato in etichetta. Pensiamo al numero infinito di prodotti a marchio registrato, magari con denominazione di origine, indicazione geografica ecc…. un gelataio impazzirebbe, un ristoratore di più ancora se ad ogni prodotto tutelato da consorzio dovesse chiedere il permesso…Diverso sarebbe se il sorbetto venisse chiamato Moscato d’ Asti ma credo di aver capito che il prodotto sia Sorbetto AL Moscato d’ Asti, cosa diversa. Sarei molto curioso di capirne di più a riguardo, magari proprio dal sig, Torelli che ha saputo esportare il Moscato sotto forma diversa: in Piemonte il sorbetto al moscato si fa da anni, e finalmente qualcuno l’ ha portato fuori. Ancora bravi.

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