Sorpresa: ecco il “Super Martini”, non più vermouth ma vino aromatizzato. Più appeal, stesso gusto e meno alcol

inserito il 27 Maggio 2010

Il Martini, il più famoso drink italiano al mondo, non è più un vermouth. Lo ha detto a Sdp l’ad di Martini & Rossi, Stefano Leonangeli. La questione, al di là dei tecnicismi, è importante perché stacca il prodotto di punta di M&R da un settore ormai superaffollato, quello, appunto dei vermouth, vini liquorosi aromatizzati con erbe secondo la ricetta del 1786 di Antonio Benedetto Carpano.

«Il Martini – ha spiegato Leonangeli – non ha cambiato gusto, ma solo la composizione degli ingredienti. Da un anno, seguendo una tecnica messa a punto nel nostro stabilimento di Pessione, utilizziamo solo vino e erbe aromatiche. L’alcol si è abbassato di alcuni gradi facendo passare il Martini nel settore dei vini aromatizzati. Tanto è vero che sulla bottiglia non c’è più la fascetta degli spiriti. Ma, ripeto, il gusto è rimasto assolutamente quello classico. Una scelta non di risparmio, ma di qualità ancora più estrema. Oggi potremo dire che il Martini è diventato un Super Martini che offre gusto e appeal inalterati e una predisposizione ai cocktail, se possibile, ancora maggiore».

E infatti accanto al Bianco e Rosso, must del bere Martini nel mondo, ecco il Rosato protagonista del nuovo cocktail Martini Royal: Martini Rosato, Prosecco Martini, fetta d’arancia e ghiaccio. Troppo simile allo Spritz? «Niente affatto – ha puntualizzato Leonangeli – il Martini Royal è più giovane, più fresco e  va incontro al gusto moderno con una limitazione all’alcolicità che, siamo convinti, risulta piacevole e fa tendenza».

Sdp

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