Un salone del vino in Piemonte? C’è già, è Vinum di Alba che apre oggi la 40ª edizione

inserito il 23 Aprile 2016

 Da sinistra: Alberto Gatto, assessore ai Lavori Pubblici di Alba, Elena Di Liddo, vicesindaco di Alba, Fabio Tripaldi, assessore alla Cultura e Turismo di Alba, Liliana Allena, presidente Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, Luigi Barbero, presidente Ente Turismo Alba, Bra, Langhe e Roero, Giuliano Viglione, vicepresidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Alberto Cirio, europarlamentare

Qualche setimane fa su SdP il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, auspicava un evento del vino in Piemonte. Che però c’è già. È Vinum di Alba (www.vinumalba.it) che ha aperto i battenti oggi e che, con quella 2016, ha già 40 edizioni all’attivo. Forse il presidente intendeva qualcosa di più articolato e ampio, Vinum in ogni caso è una vetrina sulle aree più vocate del vino piemontese, oltre a Barolo e Barbaresco, anche Moscato e Barbera.  Come si evince dalla parole di Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dette al taglio del nastro della fiera albese: «Cinquecentocinquantadue etichette per duecentotrentadue produttori. La 40ª edizione di Vinum è forse la migliore occasione per gustare, in unico luogo, la straordinaria ricchezza enoica di Langhe, Roero e Monferrato» ha dichiarato. «Da quando Vinum nacque come Fiera del vino di Pasqua – ha aggiunto – , la manifestazione non ha smesso di crescere, diventando uno dei principali eventi piemontesi dedicati al vino. Anche quest’anno i numeri ci indicano che Vinum è cominciata sotto i migliori auspici. Prima ancora che la manifestazione cominciasse, oltre mille carnet degustazioni e workshop sono stati venduti online, il 40% in più rispetto allo scorso anno. Sono dunque orgogliosa di inaugurare questa 40ª edizione all’insegna del gusto, del divertimento e della cultura. Vinum si accompagna a decine e decine di eventi collaterali, ad Alba e sul territorio: un’immersione a 360º nel mondo del vino e degli straordinari paesaggi delle nostre colline, riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco». Insomma un successo annunciato che, c’è da sperare, porti bene al comparto vinicolo piemontese, uno dei pochi, nonostante alcune criticità per quanto riguarda l’Asti e il Barchetto docg, a continuare a crescere in volumi e reddito. SdP    

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