Unesco & vigne. Si corre solo a parole. Sul web si va a rilento. Siti istituzionali non aggiornati, notizia snobbata. Intanto i turisti…

A chi interessa il riconoscimento Unesco alle vigne piemontesi? A molti, a parole, a pochi in sostanza. Una dimostrazione? Basta farsi un giro su Internet, lo strumento di comunicazione più potente che c’è, per rendersi tristemente conto della poca considerazione che riscuote tra i siti web di enti e Istituzioni l’opportunità di essere il 50° sito italiano Patrimonio dell’Umanità.

Quanto le Istituzioni siano lente e disattente lo si capisce, purtroppo, proprio dal sito dell’associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato che (non è ironia) ha nella sua mission la gestione delle «attività di governance, dalla promozione alla pianificazione dei progetti». Ebbene, nella homepage (http://www.paesaggivitivinicoli.it/) si parla ancora di candidatura, anche se dal riconoscimento ufficiale di Doha è passata quasi una settimana. E come si sa Internet non è questioni di settimane, né di giorni, né di ore, ma di minuti.

Per la verità il sito dà la notizia del riconoscimento, con tanto di foto e reportage da Doha, ma nella sezione news & eventi come se il raggiungimento dell’obiettivo principale che regge l’associazione non meritasse un titolo cubitale sulla homepage, magari fisso, magari linkato a dichiarazioni, rassegna stampa, video, foto, cartine, insomma a tutto quello che avrebbero dovuto essere fatto per celebrare il risultato. Invece non c’è nulla. Anzi c’è una promessa: «Nei prossimi giorni il sito internet verrà aggiornato e revisionato nei contenuti, con l’inserimento di nuovi collegamenti multimediali». Però. E speriamo che vengano aggiornate anche le lingue del sito, oggi c’è solo l’Inglese oltre l’Italiano, un po’ poco per un territorio che è patrimonio di tutta l’Umanità.

Ma se Cartagine piange Roma non ride. Nel sito ministeriale lo staff del titolare del dicastero, il ministro Dario Franceschini, dedica alla notizia poco più di 10 righe con una foto imbarazzante di vigneti anonimi. Vedere qui: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1711880017.html.

Riesce a fare peggio il tanto chiacchierato sito www.italia.it che in homepage parla di Unesco, ma cita la candidatura di Udine per gli scavi archeologi ad Aquileia. Nessuna traccia delle vigne Unesco neppure nella sezione Piemonte. Bravi!

E, ciliegina sulla torta, anche il sito italiano dell’Unesco (www.unesco.it) non tratta bene le vigne piemontesi, relegate nel link che elenca i siti italiani che, però, rimanda al sito Unesco internazionale con testo in inglese. Ri-bravi!

Ma veniamo ai siti locali. Nel sito della Regione Piemonte (http://www.regione.piemonte.it/) c’è la notizia in homepage, e basta. Nessuna traccia di Unesco nella sezione turismo o agricoltura. I siti delle tre province coinvolte non sono da meno: la Provincia di Asti (http://www.provincia.asti.gov.it/home) , commissariata, non ne dà notizia preferendo eventi locali e cittadini. Quella di Alessandria (http://www.provincia.alessandria.gov.it/) cita il riconoscimento nella sezione notizie (15 righe compresa la presentazione della nuova Giunta); quella di Cuneo (http://www.provincia.cuneo.gov.it/) affida a Quotidiano online, il suo ufficio stampa, la news che “gira” tra altre notizie in homepage. Nessuno ha pensato a un banner dedicato. Tutti trattano la notizia come una news qualunque.

Passiamo ai Comuni. Il sito del Comune di Canelli (http://www.comune.canelli.at.it/) , la capitale italiana dello spumante dalle cui cantine, dove ancora di affinano vini e spumanti, è partita l’idea della candidatura, snobba totalmente la notizia. In homepage non ce n’è traccia. Nelle sezioni interne si, qui: http://www.comune.canelli.at.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=2197&idCat=973&ID=973&TipoElemento=categoria , ma il testo è vecchio e non aggiornato. Complimenti!

Anche il Comune di Alba (http://www.comune.alba.cn.it/) , la capitale del tartufo e delle Langhe, non dà molto spazio alla news Unesco che è “annegata” della ridda di comunicati stampa, come una fiera qualsiasi, ma con foto-passerella dei vip albesi che erano a Doha (http://93.62.157.27/index.php?option=com_content&view=article&id=2250:langhe-roero-e-monferrato-riconosciuti-patrimonio-mondiale-dellumanita-dallunesco&catid=105:dal-palazzo&Itemid=317) . Niente news Unesco sul sito di Nizza Monferrato, città della Barbera (www.comune.nizza.at.it ) e di due centri simbolo dell’Albese, Barolo (http://www.comune.barolo.cn.it/) che pure ha un banner che lo proclama Comune bandiera arancione del Touring Club; e Barbaresco (http://www.comune.barbaresco.cn.it).

Tra i siti istituzionali locali “specializzati”, ci sono quelli delle agenzie turistiche pubbliche. Ha messo il riconoscimento Unesco in homepage il sito dell’Atl di Asti (http://www.astiturismo.it), nonostante la città di Alfieri sia fuori dal territorio Unesco (e il perché sia accaduto sarebbe un’ottima domanda da fare ad amministratori comunali presenti e passati). Idem il potente ente turismo Alba Bra Langhe e Roero (http://www.langheroero.it/) che dà notizia del riconoscimento Unesco in homepage, con un breve (davvero troppo breve) testo e una bella gallery di foto citando anche le aree Unesco piemontesi, ma poi rimanda, non si sa perché, ad una pagina social per seguire le news.

Sul sito dell’agenzia turistica locale di Alessandria (http://www.alexala.it/ita/) si dà notizia dei vigneti Unesco attraverso un post che riprende un comunicato stampa e un link che rimanda al sito dei paesaggi vitivinicoli. Non certo una bella mossa.

Per contro sono già decine le pagine sui social aperte da associazioni e singoli per celebrare il riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità Unesco dei paesaggi vitivinicoli piemontesi. A riprova che la comunicazione sulla Rete è quanto mai articolata. Ecco, ad esempio, quella aperta da SdP: https://www.facebook.com/paesaggivitivinicoli?fref=ts

Resta il fatto che la promozione dei vigneti piemontesi Unesco sul web è davvero ridotta al lumicino e snobbata proprio da chi dovrebbe fare da traino. C’è da sperare che ci si muova in fretta per rimediare ad un gap mediatico tanto più eclatante in quanto coinvolge un mezzo, come la Rete, dove la tempestività è ancora più importante e vitale che nel mondo della tv.

Ora ci sarà chi dirà che Internet è solo una parte del problema, che ci si sta muovendo in altre direzioni, che c’è da studiare progetti, aprire tavoli di confronto, magari fondare qualche altre associazione con poltrone annesse. Okkei. Ma almeno facciamo in fretta. Perché i francesi della Champagne si sono, per dirla con Paolo Conte, “incazzati” del sorpasso da parte “de les italiens”; e i “cugini” del Prosecco pure. E pensare che negli agriturismo, negli alberghi, nei ristoranti e negli uffici turistici già arrivano richieste, ovviamente via web, di notizie sulle vigne Unesco.

Ecco, per una volta i piemontesi non facciano i “bogia nen”, facciano piuttosto i francesi o gli albesi, se si preferisce, in stile Petrini o Farinetti. Insomma sfruttino l’onda, tutti insieme, facendo squadra. Come la Nazionale di calcio. Quella dell’82, però, non quella di Prandelli & Co.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

Vigneti e Nuvole sulle colline patrimonio dell’Umanità

25 aprile 2014 Santo Stefano Belbo e Canelli - fotografia di Vittorio Ubertone25-Apr-2014 15:13

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