Vendemmia 2020. Asti Spumante e Moscato d’Asti trovano l’intesa sulle rese: 90 quintali/ettaro più 10 di riserva (e resta l’aromatico)

inserito il 29 Luglio 2020

Le indiscrezioni parlano di una riunione con contrapposizioni anche nette, con alcune aziende che hanno chiesto rese prudenti e la parte agricola che, forte di dati di vendita positivi, ha rivendicato una resa/ettaro analoga a quella dello scorso anno. Alla fine, sia pure senza unanimità (12 voti a favore, 6 contrari e un astenuto) l’intesa c’è stata e dal “cilindro” del Cda del Consorzio di Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti è uscita una proposta per le rese vendemmiali di questo travagliato 2020.
Ricalca quella dello scorso anno: 90 quintali/ettaro per le uve Moscato bianco atte a diventare Asti Spumante e Moscato d’Asti docg a cui si deve aggiungere 10 quintali di riserva per quel blocage/deblocage che servirà alle aziende qualora lo richiedesse il mercato.
È passata anche la quota di 20% di quell’esubero non docg e non doc che alcuni vignaioli avrebbero preferito cancellare, ma che ancora per molti della parte agricola, con buona pace di alcune aziende, resta un modo per integrare il reddito e smaltire l’uva in eccesso rispetto alle rese fissate.
Per quanto riguarda il prezzo ogni vignaiolo fornitore farà riferimento alla propria azienda di ritiro, ma anche qui si dovrebbe ripetere le quote dell’anno scorso cioè attorno agli 11 euro al miriagrammo.
Intanto, proprio questa sera, il Consorzio ha diffuso una nota ufficiale. Eccola.

L’indicazione di quest’anno relativa alle rese delle uve Moscato bianco per Asti Spumante e Moscato d’Asti docg è analoga a quella dello scorso anno, con 90 quintali di uva a ettaro, dieci quintali di riserva vendemmiale e un eventuale esubero aromatico del 20%. 

È quanto è emerso dalla riunione che si è tenuta lunedì scorso nella sede del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti.

Parte agricola e parte industriale, dopo un articolato dibattito, hanno trovato un accordo in vista della vendemmia 2020 con indicazioni che tengono conto dei dati di vendita e del rilascio delle fascette ministeriale le quali hanno fatto segnare circa un +4% unendo i numeri di Asti Spumante e di “tappo raso”. 

Dopo l’avallo da parte dell’Assemblea la proposta sulle rese passerà alla Regione Piemonte per la pubblicazione definitiva. 

«Con dati certamente non negativi e che, nonostante le molte incognite, fanno sperare per il futuro si poteva e si doveva dare fiducia a un territorio, a uomini e a donne che lavorano da tutta una vita per la crescita dell’Asti e del Moscato d’Asti» ha commentato il presidente del Consorzio, Romano Dogliotti, vignaiolo e produttore che si è anche detto sicuro che il reddito dei viticoltori sarà tutelato nel quadro di una garanzia di dignità e collaborazione con le Case spumantiere, gli imbottigliatori e i vinificatori. 

Per il direttore del Consorzio, Giacomo Pondini, l’attenzione alla filiera e all’evoluzione dei mercati deve restare massima: «Bene l’intesa sulle rese a ettaro delle uve Moscato bianco che dà stabilità al comparto in vista del delicato appuntamento della vendemmia. Bisogna, tuttavia – ha aggiunto Pondini –, tenere sotto osservazione attenta e costante le variazioni e le indicazioni che giungono sia dai mercati interni sia da quelli esteri. Solo così si potranno predisporre, d’intesa con tutti gli attori della filiera, quelle azioni di difesa e valorizzazione che sono necessarie al consolidamento e allo sviluppo della denominazione in Italia e nel mondo»

Ora gli sguardi sono rivolti ai filari dove l’uva Moscato bianco è in piena fase di maturazione con segnali che già sembrano prevedere una raccolta anticipata. Come sempre, però, sarà il meteo a dare l’ultima parola. 


1 Commento Aggiungi un tuo commento.

  1. Filippo Molinari 29 Luglio 2020 at 20:53 -

    Puoi dire cio che vuoi, ma sei cio che fai.
    Un detto recita questo.
    Questa e’ una resa che garantisce un reddito minimo di soppravivenza agli Agricoltori. Chi parla di valorizzare il docg, dovrebbe anche impegnarsi a venderlo. Noi parte Agricola abbiamo iniziato una Promozione con Alessandro Borghese pagando di tasca nostra. Questo e’ un Esempio per cercare di valorizzare la docg. Solo le parole servono a poco.

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