Vino e Covid -19. I sindaci dell’Asti e del Moscato d’Asti chiedono atti concreti e adeguati (e non sono i soli), parlano dei “Sorì” e danno il benvenuto al nuovo direttore del Consorzio

inserito il 15 Giugno 2020

La Crisi dovuta alla pandemia da Covid -19 che avrebbe bisogno di iniziative concrete e rapide, lo stato dell’arte sul progetto “Sorì”, i vigneti storici in forte pendenza che caratterizzano l’area di produzione delle uve Moscato bianco e un benvenuto a Giacomo Pondini, il nuovo direttore del Coonsorzio di Tutela dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti docg che prenderà servizio proprio in questi giorni. Ha il sapore di un “punto della situazione” con molti spunti di riflessione sul come sarà, o dovrebbe essere, il dopo Coronavirus, la nota stampa diffusa in queste ore dall’associazione del Comuni dell’area di produzione dell’Asti e del Moscato d’Asti guidata dal sindaco di Strevi (Alessandria), Alessio Monti.
Ecco il testo integrale.

Dopo aver comunicato, un paio di mesi fa, la preoccupazione per il lavoro dei vignaioli in questa difficile situazione condizionata dal Coronavirus, l’Associazione dei sindaci del Moscato insiste nuovamente nel volere delle risposte da parte delle istituzioni, ribadendo la disponibilità ad incontri per discutere insieme ogni necessarie argomentazioni ormai da tempo all’ordine del giorno.

Nel corso di una videoconferenza, avvenuta verso la metà del mese di maggio, in cui hanno preso parte diversi amministratori dei Comuni e i rappresentanti della parte agricola del consorzio di tutela, si è parlato di distillazione: 100.000 ettolitri di prodotto sarebbe la richiesta del Consorzio, che potrebbe donare un equilibrio alla produzione garantendo una resa accettabile ai nostri agricoltori per la prossima vendemmia. L’ipotesi avanzata dal consorzio, di una distillazione che dovrebbe essere applicata anche ai vini DOC, rimane comunque una soluzione  non così piacevole e poi si trova di fronte il problema della disponibilità delle risorse necessarie.

I milioni di euro che il governo ha stanziato per risollevare il prezioso comparto che riguarda i vini italiani non sembrano sufficienti, e non paiono in linea con le misure prese da altri Paesi. La Regione Piemonte, per voce del vicepresidente Fabio Carosso e dell’assessore Marco Protopapa, sta chiedendo al governo centrale di approfondire la valutazione e di avere certezze sui finanziamenti necessari. Le stesse certezze – dice il presidente dell’associazione Alessio Monti – che richiedono i sindaci del Moscato per i loro agricoltori, attraverso una forte presa di posizione a favore del territorio da parte della Regione stessa.

In attesa di risposte sono soprattutto i piccoli produttori vitivinicoli: coloro che trasformano il prodotto dalla vigna alla bottiglia, necessitano infatti di misure ad hoc per il rilancio delle vendite, attualmente congelate dallo stallo dei consumi nella ristorazione. Considerando l’attuale situazione ed in attesa della fine di giugno quando, con l’arrivo dei nuovi dati, saranno forse più evidenti i danni subiti su ogni livello di mercato in questa campagna, rimane urgente trovare una soluzione che permetta, a chi lavora nelle vigne, di avere un reddito dignitoso.

Nell’occasione del confronto con il Consorzio, si è anche presentato un aggiornamento sul progetto Sorì, che sta proseguendo attraverso il lavoro di mappatura, mentre si lavora anche per avere presto un nuovo marchio: uno strumento che offrirà una classificazione, che identificherà i tre gradi di pendenza del territorio coltivato a vigneto, un contrassegno collettivo che intende premiare il lavoro manuale valorizzando tutta la viticoltura di collina sulle diverse pendenze.

Il presidente insieme a tutto il direttivo dell’Associazione dei Comuni del Moscato salutano infine l’arrivo del nuovo direttore del Consorzio di tutela: a Giacomo Pondini vanno i migliori auguri per un buon lavoro sul nostro territorio, la preziosa esperienza che lo distingue sarà certamente utile per gestire e valorizzare la preziosa realtà del comparto Moscato.

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