Vino e Covid. La Vignaioli Piemontesi sigla un accordo per sostenere i viticoltori in vendemmia

inserito il 28 Luglio 2020

Si moltiplicano le iniziative e i progetti per supportare la vendemmia 2020 in considerazione di varie incognite, dalla disponibilità della forza lavoro con il nodo da sciogliere per l’arrivo di lavoratori stranieri che potrebbero avere difficoltà a raggiungere l’Italia proprio per le chiusure dovute al Covid, alla difficoltà, come si legge nella nota che pubblichiamo qui sotto, ad avere gli spazi sufficienti nelle Cantine per stoccare sia eventuali quantità di vino 2019 non venduto sia il nuovo mosto che arriverà dalla vendemmia 2020 ormai alle porte. Ecco, quindi, la nota della Vignaioli Piemontesi che, in ordine a questo secondo tema, annuncia un accordo di logistica.

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La Vignaioli Piemontesi, associazione capofila delle cantine cooperative cuneesi, ha siglato nei giorni scorsi un accordo con le organizzazioni professionali agricole del territorio Coldiretti, Confagricoltura e Cia per tutelare e sostenere l’economia vitivinicola della provincia di Cuneo.

In vista della vendemmia ormai prossima, un’intesa tra gli attori del comparto si è resa necessaria per far fronte alle difficoltà legate all’emergenza da Covid-19, che ha avuto ripercussioni negative anche sulla filiera vitivinicola cuneese, con riduzioni degli ordini e un notevole calo dell’export verso altri Paesi.

Una situazione di difficoltà che potrebbe avere conseguenze negative nella gestione della vendemmia, anche per questioni legate alla capienza (alcune cantine, infatti, non possiedono spazio fisico sufficiente a collocare le uve della nuova produzione 2020). Questo problema potrebbe riversarsi a cascata sui produttori viticoli fornitori delle uve.

A seguito della concertazione con i propri associati, quindi, la Vignaioli Piemontesi e le cantine cooperative del cuneese hanno dato la disponibilità ad accogliere nuovi soci, oppure semplicemente a intervenire direttamente per il ritiro delle uve che potrebbero non trovare conferma di acquisto da parte degli abituali operatori messi in crisi dall’emergenza.

Una soluzione resa possibile derogando ai termini di ingresso stabiliti negli Statuti delle cantine disponibili, al fine di evitare disagi e tensioni nel caso il raccolto di qualche viticoltore non trovasse collocazione sul mercato e per dare un sostegno concreto al tessuto sociale in cui operano le cooperative stesse.

Il ritiro delle uve sarà gestito direttamente dall’Associazione Vignaioli Piemontesi e sarà assicurato fino alla totale disponibilità di capienza delle cooperative vitivinicole coinvolte.

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