Qualche settimana fa l’enologo e produttore Giorgio Rivetti (Contratto) aveva criticato duramente le decisioni del Consorzio di Tutela dell’Alta Langa di cui è presidente Maria Cristina Castelletta (Tosti1820).
Per Rivetti quelle decisione sfavorirebbero le piccole cantine e favorirebbero le grandi industrie. nel suo intervento il patron della storica Casa spumantiera canellese Contratto era andato anche oltre mettendo in guardia sul valore dell’intero progetto Alta Langa. “C’è il rischio che molti escano” aveva detto (leggi qui).
Dal Consorzio, per ora, tutto tace. Forse si sta trattando sotto traccia per trovare una via diplomatica alle contrapposizioni che vedrebbero alcuni produttori molto insoddisfatti delle azioni consortili.
Giorni fa, però, ha preso posizione la Coldiretti piemontese che con una nota, inviata anche in forma di lettera al Consorzio Alta Langa, sembra volere ricondurre ad una unione di intenti e scopi e chiede al Consorzio una sorta di mezza marcia indietro. Basterà? Ecco il testo della nota:
“Valorizzare tutte le imprese vitivinicole ed il territorio dell’Alta Langa, trovando punti di condivisione con il Consorzio, è la priorità. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte rispetto alla richiesta di modifica del disciplinare “Alta Langa DOCG” inviata al Consorzio attraverso una specifica lettera.
“Il successo dello spumante Alta Langa, che valorizza un’area rurale svantaggiata, dipende proprio dall’elevata qualità del prodotto e dalle attività messe in atto dal Consorzio, espressione delle case spumantiere e delle imprese agricole, spiega Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti con delega regionale al settore vitivinicolo. Per questo è necessario superare cavilli burocratici e agire verso un obiettivo comune di condivisione delle priorità per affrontare le nuove sfide di mercato”.
Questi i dati dell’Alta Langa: 378 ettari, 260 viticoltori di cui 80 soci del Consorzio, 55 cantine e oltre 1 milione di bottiglie prodotte con la proiezione di arrivare a 3 milioni nei prossimi 2 anni.
“L’Alta Langa DOCG rappresenta una delle eccellenze della vitivinicoltura piemontese –evidenziano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – per questo è opportuno impegnarsi affinché, in piena sintonia tra i vari soggetti, si possano condividere anche i criteri di assegnazione delle nuove superfici al fine di raggiungere gli obiettivi di valorizzazione e promozione del prodotto, oltre a consentire a tutte le nostre imprese di poter produrre e lavorare in maniera snella, senza espletare ulteriori procedure, per far crescere ancora di più il valore del prodotto. L’accordo tra i vari soggetti della filiera è fondamentale per la crescita di questa nostra eccellenza, per questo chiediamo di rivedere alcune parti del nuovo regolamento in approvazione che trovano noi e la maggioranza dei produttori in forte disaccordo”.