Attenti a questi due. Gavi e Erbaluce sono la coppia di spumanti brut Metodo Classico di cui parlano in pochi, istituzioni comprese. Eppure, utilizzando solo uve piemontesi “veraci” da vitigni autoctoni (Cortese e Erbaluce) osa gareggiare, in qualità, con le bollicine francesi. È ora che questa sfida silenziosa esca dal cono d’ombra

inserito il 18 Maggio 2009

(da Internet) luoghi, grappoli e vigneti della zona del Gavi dove si produce anche uno splendito spumante brut docg

(da Internet) luoghi, grappoli e vigneti della zona del Gavi dove si produce anche uno splendido spumante brut docg

In un nostro post, commentando l’inutile polemica sulla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, che, giustamente secondo noi, è testimonial nella campagna promozionale dello spumante Alta Langa, avevano indicato questo vino come «unico spumante piemontese brut doc metodo classico ottenuto solo ed esclusivamente da uve coltivate in Piemonte». Non è corretto.

Un amico enologo ci ha fatto notare l’errore, regalandoci pure un suggerimento prezioso.

L’enologo in questione, con alle spalle esperienze per importanti maison spumantiere, oggi tecnico dirigente in una quotata enogriffe dell’Alessandrino (e anche un passato giovanile da dj in una delle prime radio libere) è Corrado Cavallo. 

Che ci ha scritto: «Sul fatto che l’Alta Langa sia l’unico Spumante brut “doc” in Piemonte non ci piove. Esiste in Piemonte, però, uno spumante secco docg ottenuto con il metodo classico. È il Gavi. Anche noi, produttori del Gavi spumante, come altre produzioni eccellenti della regione, siamo vittime delle dimenticanze di Palazzo Lascaris (è la sede del Governo regionale ndr) e non solo.

Questo nonostante le innumerevoli presenze a manifestazioni, per promuovere la spumantistica autoctona piemontese, avere ricevuto premi e segnalazioni nelle più disparate guide.

Sarei grato se Sdp dedicasse un po’ di spazio a noi piccoli ed anarchici artigiani del Metodo Classico – con noi ci sono anche gli amici dell’Erbaluce di Caluso – che non abbiamo subito il fascino dei vitigni “vocati” d’Oltralpe (come Pinot e Chardonnay che sono usati nell’Alta Langa), ma ostinatamente lavoriamo per ottenere spumanti che riescano a competere con i nostri cugini francesi, se non con i numeri ma almeno in qualita».

Intanto grazie per la precisazione. Appena possibile parleremo di queste eccellenze, figli di in dio minore, che le Istituzioni, insieme con altre produzioni, sembrano ignorare. Va a sapere perché?

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

 


 

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