
Qualche giorno fa a Torino ci sono state le premiazioni del The Worlds 50 Best Restaurants. Una mezza dozzina i locali italiani premiati. Unico piemontese il tristellato Piazza Duomo di Ceretto (chef Enrico Crippa).
Ora sono stati rivelati i Wine Spectator’s Restaurant Awards, emanazione della famosa rivista americana di vino, che premiano i ristoranti le cui carte dei vini offrono selezioni interessanti, sono appropriate alla loro cucina e attraggono una vasta gamma di amanti del vino.
Per qualificarsi per un premio, una carta dei vini deve presentare informazioni complete e accurate, comprese annate e denominazioni per tutte le selezioni. I nomi completi dei produttori e la corretta ortografia sono obbligatori, e viene presa in considerazione anche la presentazione generale della carta. Le carte che soddisfano questi requisiti vengono valutate per uno dei nostri tre premi.
LE CATEGORIE
Premio di Eccellenza
2.010 vincitori
Queste carte dei vini, che dovrebbero offrire almeno 90 selezioni, presentano un assortimento ben selezionato di produttori di qualità, insieme a una corrispondenza tematica con il menu sia in termini di prezzo che di stile. Che siano compatte o estese, mirate o diversificate, queste carte offrono una scelta sufficiente a soddisfare gli amanti del vino più esigenti.
Premio di Eccellenza
1.704 vincitori
Queste carte dei vini mostrano un’eccellente ampiezza in diverse regioni vinicole e/o una significativa profondità verticale dei migliori produttori, insieme a una presentazione di qualità superiore. Con una selezione di circa 350 vini, questi ristoranti sono mete per veri amanti del vino, dimostrando un profondo impegno nei confronti del vino, sia in cantina che attraverso il loro team di servizio.
Gran PremioGran Premio
97 vincitori
Il nostro premio più prestigioso, assegnato ai ristoranti che dimostrano una dedizione appassionata e senza compromessi alla qualità della loro carta dei vini. Queste carte dei vini in genere includono almeno 1.000 vini e offrono una vasta gamma di produttori di alta qualità, una straordinaria profondità nelle annate più mature, una selezione di bottiglie di grande formato, un’eccellente armonia con il menu e una presentazione di livello superiore. Questi ristoranti offrono il massimo livello di servizio enologico.
Sono stati 58 i ristoranti italiani premiati dalla rivista enologica americana, di questi 6 hanno ottenuto il massimo riconoscimento: tre calici. Sono: l’Enoteca Pinchiorri di Firenze; La Pergola di Heinz Beck a Roma; Cracco in Galleria Vittorio Emanuele a Milano; l’Antica Bottega del Vino di Verona; il Poeta Contadino di Alberobello. Nella sestina anche un piemontese: La Ciau del Tornavento di Maurilio Garola a Treiso d’Alba, sulle colline che dominano la capitale delle Langhe definito così da WS: «Affacciato sui vigneti del Barbaresco, sulle colline piemontesi, questo ristorante è un progetto appassionato dei suoi proprietari, che mirano a elevare la cucina regionale al livello dei suoi vini. La cucina è confortante e complessa, e la carta dei vini è un tesoro di etichette piemontesi».
Tra i ristoranti italiani con carte dei vini top per WS anche il bistellato Acquolina a Roma, Gli Affreschi, all’interno del Monastero Di Cortona Hotel & Spa, Massimo Bottura con la sua Gucci Osteria in Piazza della Signoria a Firenze, La Sosta del Gusto a Pontassieve, il Salice Blu a Bellagio, il Tomkat a Lucca, il Tuya a Milano e un altro piemontese: il Ristorante LeBolle a Stresa, affacciato sul Lago Maggiore. Tutti segnalati con due calici.
(foto tratte da WS su courtesy di Ciau del Tornavento e dal sito della Ciau. Da sinistra: lo chef Marco Lobardo con i titolari della Ciau, Nadia Benech, Maurilio Garola che è anche chef; la sala affacciata sui vigneti e i giudici di WS nella Cantina del ristorante e un paio di immagini della cantina con 5400 da tutto il mondo)




