Dark Mode Light Mode

Dalla Regione. Contrasto allo sfruttamento dei lavoratori stagionali in agricoltura: ulteriori 1,7 milioni per l’accoglienza della manodopera nel Saluzzese

In un passato, anche recente, la piaga dello sfruttamento dei lavoratori stagionali in agricoltura, ha toccato pesantemente il Piemonte. Ci sono state azioni da parte delle Forze dell’Ordine, denunce dei media, l’intervento delle Istituzioni. Le aree interessante sono state quelle del Saluzzese (frutta), ma anche le zone della vendemmia dell’uva tra Albese e Astigiano. E a proposito di Istituzioni ecco che la Regione Piemonte comunica di avere concluso un accordo per la zona di Saluzzo. Basterà ad evitare comportamenti illegali e di sfruttamento? C’è da augurarselo. Qui la nota ufficiale che dà conto del nuovo accordo.

§§§

La Giunta regionale del Piemonte ha approvato il nuovo accordo tra la Regione Piemonte, il Commissario straordinario per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, il Comune di Saluzzo, la Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si tratta di 1,7 milioni di euro dalla Regione per il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori stagionali in agricoltura.

L’accordo rientra tra gli interventi PNRR per la realizzazione della Misura M 5 C2.2 “Piani urbani integrati per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”, con un focus specifico per il distretto del saluzzese, notoriamente vocato alla produzione ortofrutticola e che ospita ogni anno centinaia lavoratori stagionali, in larga parte di origine africana. Una forza lavoro, cresciuta costantemente nel tempo, che ha reso necessario un sistema di accoglienza stabile, regolato da protocolli locali in vigore sin dal 2020.

Pertanto la Regione Piemonte in questi anni ha assunto un ruolo di governance per attivare azioni di promozione del lavoro regolare in agricoltura e per garantire condizioni dignitose di soggiorno e di lavoro, grazie alla collaborazione tra istituzioni, imprese agricole e terzo settore.

§§§

Da ricordare, infine, che nel marzo scorso, il Consiglio regionale aveva deciso all’unanimità l’istituzione del gruppo di lavoro contro il caporalato, che appunto si occupa del contrasto allo sfruttamento lavorativo in campo agricolo.

Tra i compiti del gruppo «analizzare il fenomeno dello sfruttamento nelle sue dinamiche specifiche, individuare soluzioni concrete, che includano strumenti di prevenzione, contrasto e supporto ai lavoratori coinvolti, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati, quali sindacati, associazioni di categoria, enti locali e autorità di vigilanza».

«La finalità ultima – era stato spiegato – è quella proporre misure sia normative, sia amministrative e pratiche, in modo che siano applicabili già dalla prossima stagione di lavoro agricolo».

Add a comment Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Dai territori (vino). Verduno Pelaverga, 30 anni di doc con brindisi e cena speciale all'Enoteca di Canale

Next Post

Tartufo. Timori per una proposta di legge che vieta accesso ad alcuni fondi tartufigeni. Il PD in Regione: «Serve tutela dei cercatori e del prodotto piemontese»

Pubblicità