Al netto della presentazione dell’evento Grandi Langhe che si svolgerà ad Alba il 28 e 29 gennaio e di fatto aprirà la stagione 2019 delle manifestazioni dedicate ai vini piemontesi, la conferenza stampa di mercoledì 16 gennaio, organizzata dal Consorzio di tutela di cui è presidente Matteo Ascheri, è servita soprattutto per ricavare alcune notizie di una certa rilevanza e dare l’impressione che nell’Albese e dintorni sia per concretizzarsi una sorta di “boom” turistico-vinicolo con buona pace delle dichiarazioni di qualche leader politico giudicate avventate.
Per tornare alle notizie c’è da rilevare che il Consorzio ha deciso di dotarsi di un ufficio stampa e questo non può che essere bene. In programma ci sarebbe anche l’apertura di canali sui social. Benissimo. Dopo anni di afonia l’ente che tutela Barolo, Barbaresco e altri nobili vini di Langa si dà una voce. Non è poco. E a chi pensa male, che cioè il basso profilo fin qui tenuto fosse responsabilità di qualche Grande Fratello del vino di Langa, Ascheri risponde così: «In passato c’erano altre esigenze e scelte. Si pensava fosse giusto lasciare comunicare le aziende. Ora abbiamo pensato di impegnare direttamente il Consorzio nella comunicazione per rivolgersi non solo a giornalisti e operatori, ma anche ai consumatori finali» che poi sono quelli che le bottiglie le acquistano e pagano.
Sullo sfondo i numeri 2108 di Barolo, poco più di 14 milioni di bottiglie, la maggior parte in export, e di Barbaresco, 4,7 per un totale delle due denoninazioni di quasi 19 milioni di bottiglie sui 62,5 milioni che comprendono altre tipologie, dal Dogliani (2,8) al Dolcetto di Diano (poco meno di un milione), dalla Barbera (12 milioni) al Nebbiolo (4,6) al Dolcetto d’Alba (6,5) al Langhe tutte le denominazioni (16,3) fino ai fanalini di coda Verduno Pelaverga (meno di 160 mila) e Alba addirittura poco più di 14 mila. Mica bazzecole.
Altre notizie sono arrivate, questa volta, dal Consorzio de Roero, partner dei “cugini” del Barolo per l’evento Grandi Langhe. Le ha date il presidente dell’ente, Francesco Monchiero che, in tema di Arneis, ha annuncianto il progetto di staccarsi progressivamente dal nome del vitigno, sull’esempio del Gavi il cui vitigno è il Cortese. Il motivo? La sempre minore difesa dei nomi di vitigno rispetto a nomi territoriali. Quelli del Prosecco ne sanno qualcosa. Altra news da Monchiero quella di un Roero Arneis Riserva. È una sfida per dimostrare che i vitigni piemontesi a bacca bianca, anche senza bollicine, sono ottimi anche per l’affinamento nel tempo al pari di altre tipologie italiane e straniere. Il vino sarà commercializzato a breve, ma potrebbe già essere proposto in assaggio nel corso di Grandi Langhe a fine gennaio.
Altre notizie: Marina Marcarino dell’associazione Albeisa (trecento produttori albesi che utilizzano la famosa bottiglia) ha detto che si sono messe a dimora 500 piante vocate alla produzione del tartufo bianco dentro l’area del sito Unesco. Quando si pianta un albero è sempre cosa buona.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha confermato l’attenzione di Palazzo Lascaris ai temi vitivinicoli ricordando lo stanziamento di 6 milioni di euro per progetti di promozione. Interventi forse poco visibili, ma vitali per il comparto, che sembrano smentire chi accusa i politici, di qualsiasi colore, di attivisimo pre elettorale (elezioni Regionali in vista in Piemonte).
Infine Luigi Barbero, persidente dell’Atl di Alba Bra che, dopo l’alleanza con l’Astigiano, si dovrà chiamare Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero (in stretto ordine alfabetico), ha annunciato proprio la nascita del nuovo soggetto turistico che avrà una dote di 2,6 milioni di euro (oltre i progetti da attuare) e uno staff di 20 persone. Numeri importanti che sembrano giustificati dai flussi turistici in crescita citati da Barbero. «Aumentano i visitatori da Usa e Nord Europa» ha detto annunciando anche un sistema digitale per la tracciabilità dei flussi turistici. Bene. Resta da vedere come si armonizzeranno, in attività, personale, comunicazione, strutture, le due Atl di Alba e Asti.
E in attesa di degustare i vini che saranno in mostra a Grandi Langhe proponiamo il corposo materiale consortile che dà conto, non solo dell’evento e di cosa propone, ma anche di un quadro produttivo di una filiera, quella vitivinicola langarola, che è e resta capofila in Piemonte e in Italia, «Grazie alle scelte non facili dei vignaioli delle generazioni passate» ha detto Ascheri ricordando il patriarca del vino di Langa Beppe Colla scomparso in questi giorni e che, però, ebbe a che fare con le tante anime del vino piemontese, dal Moscato all’Asti al Barolo al Barbaresco. Un esempio della multiformità che i piemontesi devono ritrovare per riscoprirsi team vero.
Buona lettura.
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)
Alba, tutto pronto per Grandi Langhe 2019:
il 28 e il 29 gennaio attesi buyer e giornalisti
da tutto il mondo
Grandi Langhe torna con una nuova data e una nuova location ad Alba: il 28 e 29 gennaio, al Palazzo Mostre e Congressi di Piazza Medford, 206 aziende espositrici presenteranno i propri vini a oltre 600 operatori specializzati e giornalisti provenienti da più di 20 nazioni. La manifestazione è organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani insieme al Consorzio Tutela Roero, con il sostegno della Regione Piemonte, dell’Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e Ubi Banca.
In entrambe le date sarà possibile per i partecipanti degustare in anteprima le nuove annate di Barolo (2015), Barbaresco (2016), Roero (2016) e le DOC Langhe. Sono stati inoltre organizzati alcuni seminari tenuti dai relatori Edoardo Monticelli ed Edmondo Bonelli: le lezioni saranno fruibili anche dagli stranieri, grazie al servizio di traduzione simultanea. Rispetto alle precedenti edizioni, Grandi Langhe 2019 si terrà a gennaio: una scelta pensata per fare da apripista alla stagione delle fiere internazionali e delle anteprime dei Paesi europei e non. Tra le novità, l’idea di concentrare l’evento ad Alba, capitale del vino e del tartufo bianco, e la partecipazione di 21 sommelier under 35 provenienti da tutto il mondo, un’iniziativa volta di rafforzare la presenza dei vini di Langhe e Roero nella ristorazione internazionale.
Gli spazi espositivi saranno suddivisi in base ai comuni di provenienza delle numerose cantine: una divisione territoriale ordinata, per consentire ai partecipanti di apprezzare la varietà dei prodotti e cogliere a fondo il valore delle Menzioni geografiche (MGA) di Barolo, Barbaresco, Roero e Diano.
Grandi Langhe rappresenta anche l’occasione per il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani di inaugurare la nuova campagna di comunicazione incentrata sulla valorizzazione delle sue attività storiche – ovvero la tutela del marchio e la gestione delle denominazioni – ma anche sull’aspetto promozionale del territorio e delle sue realtà vitivinicole: «Un’attività che sarà consolidata nel corso del 2019 e oltre – annuncia Matteo Ascheri, presidente del Consorzio – ci saranno importanti novità che presenteremo nei prossimi mesi e che riguardano soprattutto l’internazionalizzazione e la promozione al consumatore finale».
Qualche informazione sull’ultima vendemmia: l’annata 2018 è stata molto equilibrata e ha visto un aumento del 5% della produzione rispetto al 2017 per quanto riguarda i vini a DOC prodotti in Langa, con un quantitativo di oltre 62 milioni e mezzo di bottiglie potenziali. Considerato l’andamento climatico e le prime valutazioni post-vendemmia, possiamo aspettarci vini molto armonici ed eleganti.
Per quanto riguarda le nuove annate di Barolo e Barbaresco, in assaggio in anteprima a Grandi Langhe, si evidenzia un potenziale di produzione di oltre 14 milioni di bottiglie per quanto riguarda il Barolo 2015 e più di 4,5 milioni di bottiglie di Barbaresco 2016. Entrambi i dati confermano una crescita importante di queste due denominazioni.
La manifestazione aprirà alle 10 e sarà possibile degustare fino alle 17. L’ingresso è riservato agli operatori accreditati.
I seminari
Grandi Langhe 2019 – l’evento di riferimento per buyer, enotecari e professionisti tutti del mondo del vino – in programma ad Alba, presso il Palazzo Mostre e Congressi, il 28 e 29 gennaio si preannuncia un appuntamento all’insegna delle novità. Per la sua quarta edizione, l’evento organizzato dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio del Roero anticipa infatti al mese di gennaio e vedrà per la prima volta tra i protagonisti, oltre alle nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero, anche i vini a Denominazione di Origine Controllata delle Langhe. Un focus di due giorni in un’unica location dove i partecipanti avranno la possibilità di degustare in anteprima i vini delle oltre 200 aziende partecipanti in entrambe le giornate e incontrare i produttori in prima persona ai banchi d’assaggio.
Una due giorni ricca di attività, animata da degustazioni e, per la prima volta, anche da seminari tecnici tenuti da esperti di settore, organizzati con l’obiettivo di offrire ai partecipanti, in accompagnamento alle degustazioni, una vera full immersion e approfondimenti a 360 gradi sulle principali tematiche legate al territorio che dà vita agli inimitabili vini delle Langhe.
Di seguito la scaletta dei seminari in programma presso il Palazzo Mostre e Congressi, a cui i partecipanti potranno assistere, presentandosi all’orario indicato, senza iscrizione preventiva e fino a esaurimento posti:
- Le vigne dal fondale marino: la geologia dei terreni di Langhe e Roero – lunedì 28 alle ore 11,00 tenuto dal Dott. Edmondo Bonelli
- Nebbiolo, il vitigno autoctono dei grandi rossi – lunedì 28 alle ore 14,00 tenuto dal Dott. Edoardo Monticelli
- I mille volti del Dolcetto – lunedì 28 alle ore 16,00 tenuto dal Dott. Edoardo Monticelli
- Barbera, la rossa “regina” del Piemonte – martedì 29 alle ore 11,00 tenuto dal Dott. Edoardo Monticelli
- I vitigni storici riscoperti tra mito e nuove opportunità di business – martedì 29 alle ore 14,00 tenuto dal Dott. Edmondo Bonelli
- Arneis, il bianco autoctono che piace ai millennials – martedì alle ore 16,00 tenuto dal Dott. Edmondo Bonelli
Anche quest’anno Grandi Langhe sarà quindi un momento fondamentale per conoscere da vicino le tre denominazioni di Barolo, Barbaresco e Roero e tutti gli altri vini del territorio; un’edizione che quest’anno si arricchisce di molte novità confermandosi appuntamento di alto livello qualitativo e di ampio respiro internazionale.
Informazioni: www.grandilanghe.com