Dark Mode Light Mode
Lutto. Il mondo del vino piange Eugenio Gamba, il bottaio astigiano che divenne primo costruttore italiano di barrique
Inaugurazione. La Cantina Vecchia di Alice diventa super centro di lavorazione per il Moscato bianco. Paolo Ricagno: «Proiettati verso il futuro». Annunciata stretta sinergia con Cantina Nizza e sul Brachetto spunta l’aperitivo in lattina
Dai territori. Canelli (Astigiano) celebra le sue bollicine con due giorni di festa, 12 e 13 luglio

Inaugurazione. La Cantina Vecchia di Alice diventa super centro di lavorazione per il Moscato bianco. Paolo Ricagno: «Proiettati verso il futuro». Annunciata stretta sinergia con Cantina Nizza e sul Brachetto spunta l’aperitivo in lattina

Ieri, 29 giugno, in un torrido pomeriggio estivo, Paolo Ricagno, presidente di lungo corso della Cantina Vecchia Alice Bel Colle e Sessame, è stato, come di consueto, efficace ed effervescente nel suo discorso per l’inaugurazione delle nuove celle frigorifere da 40 mila ettolitri, affiancate da altri macchinari per la lavorazione del mosto, che fanno della Cantina alicese, con ben 170 mila ettolitri totali di capacità di lavorazione e capienza, l’hub più grande per il moscato bianco destinato a produrre Asti Spumante e Moscato d’Asti docg.

«È un traguardo importate, strategico, che proietta la nostra Cantina verso un futuro non solo tecnologico, ma di programmazione per le vendemmie future» ha detto a SdP Paolo Ricagno, che nella sua presentazione ha posto l’accento su alcuni temi di rilevanza particolare e regionale.

Dalla puntualizzazione ecologica: «Le nostre celle frigo sono alimentate, da 14 anni ormai, da un impianto fotovoltaico tra i più storico della regione» a quelle di ordine generale: «Ai sindaci (alla presentazione di ieri c’erano i primi cittadini di Alice, Gianfranco Martino e di Fontanile, Sandra Balbo ndr) dico che l’Unesco ha riconosciuto queste zone Patrimonio dell’Umanità grazie al lavoro dei vignaioli, ma se non si vende il vino spariscono le vigne e con esse il riconoscimento Unesco. Dunque è compito anche delle amministrazioni locali promuovere i vini del territorio, i nostri vini».

Poi alcune anticipazioni “gustose”. Come presidente della Vecchia di Alice e Sessame: «Abbiamo siglato un accordo di collaborazione con Cantina di Nizza (era presente il presidente della Cantina nicese, Maurizio Soave ndr) per la lavorazione delle uve Barbera. Il prossimo anno procederemo a un affitto di ramo d’azienda. Diventeremo, così, un polo importante sia per il Moscato bianco sia per la Barbera d’Asti e il Nizza docg. L’intesa tra realtà vinicole, come la nostra e la Cantina di Nizza, è un modello vincente per affrontare le sfide future. Confido che lo adottino anche in altre aree piemontesi». E come presidente del Consorzio dei Vini d’Acqui che tutela Brachetto d’Acqui e Dolcetto d’Acqui doc.: «Domani (oggi ndr) saremo in Regione Piemonte per discutere della distillazione delle eccedenze. Per il Brachetto abbiamo in cantiere una versione per aperitivo in lattina. Una novità assoluta per la nostra denominazione con lo scopo di aumentare e facilitare le occasioni di consumo». Infine un richiamo a tutti: «Voler bene al nostro territorio vuol dire dare la priorità al consumo dei nostri vini senza se e senza ma. Se perdiamo questo perdiamo il valore che le nostre imprese si sono conquistate nel tempo. Non possiamo permettercelo»

SdP

(riprese aeree, interviste e reportage fotografico: Vittorio Ubertone)

Add a comment Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Previous Post

Lutto. Il mondo del vino piange Eugenio Gamba, il bottaio astigiano che divenne primo costruttore italiano di barrique

Next Post

Dai territori. Canelli (Astigiano) celebra le sue bollicine con due giorni di festa, 12 e 13 luglio

Pubblicità