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La guerra dei tappi. A vendemmia quasi finita le aziende che costruiscono chiusure per vino si sfidano sui media. Sughero, alluminio o nuovi materiali? La discussione è aperta

Sughero naturale, sughero in granella e depurato o a vite in alluminio “traspirante”. È guerra di comunicazione tra le aziende che producono chiusure per vino. A dare, per così dire, “fuoco alle polveri” è stata, qualche settimana fa Diam Bouchage, azienda francese con una sede di rappresentanza anche in Italia, nell’Astigiano, presso il Gruppo Paolo Araldo di Calamandrana. Diam, come aveva fatto tre anni fa, ha invitato nel Sud della Francia un gruppo di giornalisti italiani, tra cui SdP, e illustrato i suoi tappi prodotti con una granella di sughero “depurata” dalle molecole che danno il sapore di tappo di cui la garantisce esente fino a 30 anni (leggi qui).

Dopo i vari reportage che sono usciti sui media (ma la tempistica potrebbe essere anche una combinazione) altre realtà che producono tappi “alternativi” al sughero naturale, si sono fatte avanti e dichiarato pubblicamente la bontà delle proprie soluzioni.

È il caso del tappo non di sughero fatto con un procedimento che usa la canna da zucchero e utilizzato per il Barolo di un’azienda collegata a Fontanafredda, storica maison controllata dall’imprenditore fondatore di Eataly, Oscar Farinetti (leggi qui), e dei tappi in alluminio “traspirante” prodotti da un importante gruppo alessandrino (leggi qui). Anche in questo caso il referente del tappo “non di sughero” è Fontanafredda. Un’altra combinazione?

In ogni caso è singolare che sui media si stia combattendo una vera guerra tra produttori di chiusure alternative al tappo naturale ed è curioso che ancora nessun sugherificio di tappi tradizionali abbia convocato i giornalisti. Insomma siamo alla solita discussione se sia meglio un tappo di sughero naturale o chiusure innovative frutto di nuove tecnologie. Se ne dovrebbe parlare anche al Simei, il salone dell’enotecnologia che si tiene a Milano dal 4 novembre.

Sia come sia il settore delle chiusure per vino, un tempo cristallizzato su posizioni storiche che vedevano il tappo in sughero naturale quasi unico protagonista, oggi sta vivendo un fermento di ricerca e sperimentazione che fa ben sperare per il futuro del settore vino, in Italia e nel mondo.

SdP

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