La disastrosa alluvione del 1994 ha minacciato seriamente la staticità del Ponte romanico di Monastero Bormida: l’acqua e la legna ammassate dalla corrente hanno distrutto i parapetti e la storica cappelletta, scardinato l’asfalto, ridotto il ponte all’esile figura degli archi.
Augusto Monti ricordava le grandi alluvioni dell’Ottocento, che spazzarono via i parapetti, ma non intaccarono la struttura “ogni altro ponte a monte e a valle Bormida grossa li spianta come fosser palancole, ma questo è sempre lì, intatto nei secoli, per via di quel cemento, ché i frati spegnevan la calce con la chiara d’uovo; e dei rossi faceva n zambaione”.
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