Moscato: accordo fatto. Tutto è bene quel che finisce bene?

inserito il 26 Agosto 2009

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Riceviamo e pubblichiamo dalla Regione Piemonte. E´ stato raggiunto l´accordo regionale per il Moscato, in seguito a una lunga trattativa condotta con la mediazione dell´Assessore all´Agricoltura Mino Taricco e conclusasi in serata in un incontro della Commissione Paritetica, composta da rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, presso la sede del Consorzio di Tutela dell´Asti a Isola (AT).

Le parti hanno concordato un prezzo delle uve pari a 9,65 euro/miriagrammo riconosciuto alle aziende agricole produttrici (il prezzo 2008 era fissato a 9,95 euro/miria).

La resa/ettaro rimane invariata a 95 qli/ha di uva sia per l´Asti DOCG che per il Moscato d´Asti tappo raso.

La quota di contribuzione destinata al programma pluriennale di valorizzazione e di rilancio dell´Asti è stata ridotta a 0,45 euro/miriagrammo (era 0,51 nel 2008).

Le parti hanno inoltre sin d´ora concordato una forma di tutela minima su prezzi e rese per il prossimo anno, pari a un minimo di 85 qli/ettaro per la resa e di 9,55 euro/miriagrammo per il prezzo.

Il Moscato è D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita) dal 1993 e interessa il territorio di 53 comuni per circa 10.000 ettari, distribuiti tra le province di Asti (circa 4000 ettari), Cuneo (4300 ettari), Alessandria (1500 ettari).

La vendemmia 2008 ha prodotto poco più di 1 milione di quintali di uva moscato, che rappresenta oltre un quarto dell´intera produzione di uva da vino del Piemonte (25,6%) e poco meno di un terzo (27%) se si considerano le tre province interessate. Il vino che da tali uve si ricava rappresenta (dati 2007) il 17,6% dell´intera produzione vinicola piemontese.

 

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