
Bisognerebbe invitare in Piemonte Papa Leone XIV, al secolo Roberto Francesco Prevost, non solo perché i suoi avi, come quelli di Papa Francesco, hanno origini piemontesi, ma anche perché le terre del Piemonte, vocate alla produzione vitivinicola, hanno molto in comune con territori peruviani dove si coltivano, tra altri vitigni autoctoni, anche barbera e moscato e dove Prevost ha vissuto per anni e operato come missionario.
Infatti, al netto delle sue origini statunitensi (è nato a Chicago), Papa Leone XIV è stato vescovo di Chiclayo, città costiera nel Nord del Perù, dal 2015 al 2023. E proprio la zona di Chiclayo è una delle patrie del vino peruviano.
Una coltivazione, quella vite nella zona di Chiclayo e nel resto del Perù, che, pur essendo contenuta attorno a meno di 50 mila ettari totali in tutto il Paese, è al centro di un’attività agricola sempre più fiorente legata sia all’uva da tavola (una delle varietà più coltivate è l’Italia) sia alla produzione vinicola con varie Cantine di media grandezza. Tra l’altro in Perù una delle bevande nazionali è il famoso Pisco, acquavite da 40° ottenuta dall’uva.
La tradizione viticola e vinicola è stata introdotta dalla dominazione spagnola nel XVI Secolo e che oggi viene celebrata da feste e manifestazioni tra cui il Salón del Vino Peruano, la cui nona edizione è prevista a Lima, dal 17 al 19 luglio (vedi qui).
Dunque un invito in Piemonte a Papa Leone XIV per assaggiare insieme la Barbera e il Moscato di Chiclayo magari abbinati a agnolotti del plin e torta di nocciole, ci starebbe eccome.
fi.l.
(foto di copertina da https://www.peru-excepcion.com/)