L’Isola in Collina, il festival culturale e musicale di Ricaldone (Alessandria) dedicato al cantautore Luigi Tenco, ha chiuso la sua 28ª edizione lunedì 24 luglio con un affollato concerto di Francesca Michielin (foto di copertina da pagina FB del festival).
Nei giorni precedenti il festival, con direttore artistico Massimo Cotto, giornalista astigiano, scrittore, esperto di musica, dj, autore e conduttore radiofonico, aveva ospitato, con identici successi di pubblico e critica, Morgan, Enrico Ruggeri (nella foto qui sopra con il giornalista Massimo Cotto) e Filippo Graziani, figlio dell’indimenticabile Ivan Graziani.
Il tutto si è svolto tra brindisi di Asti Spumante e Moscato d’Asti, ma anche di Brachetto d’Acqui, Acqui docg e Barbera d’Asti. Vini tipici del territorio di Ricaldone e paesi vicini.
E non a caso gli eventi sono stati allestiti nel cortile di una Cantina (la cooperativa Tre Secoli) che è tra gli sponsor principali della manifestazione.
Ora, perché parlare dell’Isola in Collina su questo blog? Intanto perché è uno dei più storici festival piemontesi che abbina cultura, musica, territorio e vino, in un mix virtuoso di elementi che quelli dell’Associazione Culturale “Luigi Tenco” (presidente Giuseppe Alpa) sono stati tra i primi a scoprire e valorizzare, e poi perché è un festival che in gran parte è sostenuto da sponsor locali (Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Consorzi dell’Asti e del Moscato d’Asti, del Brachetto d’Acqui e della Barbera d’Asti) e da volontari (dalla professionalità e dedizione smisurate e ineccepibili) che con il vino e le altre eccellenze dell’agricoltura territoriale non solo ci convivono, ma ci vivono proprio. E lo sanno.
Del resto checché se ne dica la viticoltura, nel Sud Piemonte e sempre di più anche in altre aree del Nord, è, con sfumature di volumi e valori, la prima voce economica, quella che ha permesso vite dignitose e sviluppo sociale oltre che economico.
Altre sorgenti di reddito sono nate e tramontate. La vigna è rimasta. Come un’ancora. E a questa si aggrappano anche quelli che, come L’Isola in Collina, fanno cultura con una caparbietà un po’ folle un po’ visionaria, ma necessaria oltre ogni dubbio.
Dunque l’Isola in Collina 2023 si è conclusa con successo e l’apice del legame tra vino e musica che la permea l’ha cucito Morgan, autore e musicista di profonda radice “tenchiana” che sul palco ha detto senza falso pudore: «Ho sempre bevuto Moscato d’Asti, il vino più buono del mondo». Sintesi autoriale perfetta che ricorda il testo della famosa canzone di Daniele Silvestri, un altro ospite dell’Isola in Collina, “Le cose che abbiamo in comune“, lode ai nati nei favolosi Anni Sessanta, che recita:
“…Le cose che abbiamo in comune!, ricordi
sei tu che prima l’hai detto
dicevi “ma guarda, lo stesso locale
le stesse patate , lo stesso Brachetto!”
E a proposito degli artisti che, nelle 28 edizioni, hanno calcato il palco “vinoso” dell’Isola in Collina eccone una breve e incompleta lista: Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Enzo Jannacci, Cristiano De André, Timoria, Giorgio Conte, Paolo Frola, Samuele Bersani, Francesco Baccini, Gatto Panceri, Mike Francis, Modena City Ramblers, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Giorgio Faletti, Enrico Ruggeri, Max Gazzè, Eugenio Finardi, PFM, Francesco De Gregori, Mau Mau, Andrea Mirò, Edoardo Bennato, Nanni Svampa, Negrita, Alberto Fortis, Roberto Vecchioni, Tiromancino, Ron, Carlo Fava, Davide Van De Sfroos, Stadio, Daniele Silvestri, Gianna Nannini, Yo Yo Mundi, Ivano Fossati, Simone Cristicchi, Morgan, Mauro Pagani, Avion Travel, Afterhours, Mauro Ermanno Giovanardi, Marlene Kuntz e molti altri.
Chiudiamo con le parole di Cotto uno che de L’Isola in Collina dice: «…vive del meraviglioso impegno e volontariato di privati cittadini che prima si tassano e poi vanno alla ricerca di finanziamenti…».
Insomma la lezione di Ricaldone è semplice ed è la solita: dumse da fé, versione in lingua piemontese del “darsi una mossa”. Così non si sbaglia mai.
SdP