L’appuntamento è dal 14 al 17 aprile 2024 al 56° Vinitaly di Verona, al padiglione 10 (quello del Piemonte) stand 2. Lì ci sarà la Cantina Terrenostre di Cossano Belbo (Cuneo) uno delle cooperative vitivinicole storiche e più longeve dell’area della valle del Belbo che collega Langhe e Astigiano.
Quest’anno la Terre Nostre, presidente Felicino Bianco e direttore Loris Filante, tra i suoi vini di punta, Furmentin, Moscato d’Asti e Dolcetto d’Alba, presenta anche una novità: una Barbera d’Alba doc Superiore 2022.
Spiegano dall’enopolio cossanese che: «Le uve per questa Barbera d’Alba sono selezionate in vigneti di Barbaresco e Diano d’Alba con esposizione a Sud. S tratta a nostro parere di veri cru per i risultati storici produttivi in termini di qualità. La vendemmia è stata effettuata nei primi giorni di ottobre, solo dopo mirate operazioni di diradamento svolte nel periodo precedente alla raccolta. Tutte le operazioni di vinificazione – precisano dalla Terrenostre – sono state effettuate con il preciso obbiettivo di mirare alla massima espressione qualitativa, a partire dalla consegna delle uve in cassetta».
Poi sono seguite le operazioni di pigiadiraspatura, fermentazione alcolica e macerazione per una decina di giorni, durante i quali una soffice e delicata tecnica di rimontaggio e follatura ha consentito l’estrazione del potenziale polifenolico dalle bucce con abbondanti antociani per un colore rosso impenetrabile e importanti tannini.
«Quest’ultimi elementi – spiegano dalla Cantina – sono stati fondamentali per l’affinamento del futuro vino che si è evoluto acquisendo grande eleganza e struttura».
La prima parte dell’affinamento è avvenuta in vasche di cemento interrate nella struttura storica della Cantina per sfruttare l’isolamento termico per un riposo del vino al riparo da sbalzi termici.
La seconda parte di affinamento è stata effettuata in barriques di rovere francese, con origine botanica Allier. «Il legno con la sua porosità permette l’esaltazione delle caratteristiche varietali della Barbera esaltando la sensazione tannica rendendola avvolgente e vellutata, inoltre si arricchisce il buquet con note terziarie» assicurano dalla Cantina Terre Nostre.
Dopo 6 mesi di sosta in barriques, infine, si è proceduto con l’imbottigliamento.
«Il risultato finale – dicono gli esperti enologi di Terrenostre – è un vino che presenta una grande complessità al naso, profumi terziari come la vaniglia, che si affiancano a intensi e fragranti sentori di frutti rossi. Il colore è rosso rubino. In bocca ha grande eleganza, potenza e pienezza con grande persistenza. Presenta una buona freschezza sinonimo di potenziale grande longevità».