Inchiesta di Sdp. Turismo e vino piemontesi? La Cina chiama, ma rispondono in pochi e male. Atl promosse con la media del 6, Consorzi bocciati

inserito il 6 Febbraio 2009

vendemmia del moscato in provincia di asti anno 2007

Piemonte Feel, Piemonte: passion and more, Torino Olympic park, Piemonte 150° dell’Unità d’Italia: happy birthday Italia!

Quanta voglia di essere trendy, quanta voglia di interzionalità, nel solco di quell’obamiano “yes, we can!”, caratterizza le campagne promozionali piemontesi in tema di turismo. Ma quanto sono ricettivi agli stranieri e alle loro legittime richieste gli enti e gli organismi che dovrebbero supportare questa vocazione turistica sabauda?

Poco o nulla, almeno a giudicare la test che Sdp, portale che da sempre valorizza il paesaggio e le produzioni agroalimentari piemontesi, ha messo in atto in queste settimane usando il mezzo di comunicazione più moderno e globale che c’è: Internet.

Abbiamo creato un indirizzo di posta elettronica fittizio e fingendo di essere un giovane cinese a caccia di prodotti tipici e notizie sul Piemonte abbiamo, tramite e-mail, chiesto informazioni alle atl, le agenzie turistiche locali, piemontesi, ma anche a distretti vinicoli e consorzi di tutela, enti d’interesse pubblico o associazioni di privati che, però, in un modo o nell’altro godono di non trascurabili aiuti istituzionali da Stato, Regioni, Province o Comuni.

Tutti gli indirizzi, tranne quelli relativi il Casalese e la zona della Collina Torinese di cui non risultano on-line indirizzi mail, sono stati scaricati dal sito istituzionale della regione Piemonte e/o dai siti dei rispettivi enti e associazioni.

Il risultato è stato ampiamente deludente, sotto tutti i punti di vista.

Prima di tutto su 28 mail inviate, 16 il 29 gennaio e 12 il 2 febbraio, solo la metà ha avuto risposta e, come non bastasse, nella stragrande maggioranza, in tempi non da posta elettronica, al massimo qualche ora, ma da Pt della Prima Repubblica, cioè giorni se non una settimana.

Non certo il massimo dell’efficienza per una regione che aspira alla vetrina mondiale. Ma veniamo ai dettagli.

Il primo invio di mail ha riguardato, come destinatari, consorzi di tutela di grandi vini piemontesi e i due distretti vinicoli che coordinano iniziative e promozioni di aerea in campo vinicolo. I primi a rispondere, ad appena dieci minuti dalla spedizione del messaggio di richiesta di notizie sui vini piemontesi, sono stati quelli del Consorzio dei vini d’Asti e del Monferrato. A loro va la “palma d’oro” della sollecitudine e dell’efficienza che, lo ammettiamo, ci ha fatto ben sperare.

A poca distanza è arrivato un altro messaggio, era, però, il server che ci avvisava del non recapito alla mail del consorzio Doc Alto Piemonte che era indicata dal sito regionale. Il giorno dopo, 30 gennaio, è arrivata solo una risposta, quella di un’azienda vinicola privata indicata come recapito per il consorzio del vini del pinerolese.

Invece di parlare dei vini della zona, chi ha risposto al sedicente eno-turista cinese, ha promosso i propri prodotti facendoci sorgere più di qualche perplessità. Fino al 2 febbraio, complice forse il fine settimana, al nostro indirizzo “cinese” non ci sono risposte da consorzi e distretti vinicoli. Intanto sono state spedite mail di richiesta informazioni anche alle Atl piemontesi. Che da subito si sono dimostrate più reattive di chi dovrebbe tutelare e promuovere il vino del Piemonte. Nello stesso giorno dell’invio hanno risposto alla nostra mail: Langhe/Roero, Biella, Distretto Laghi (due delle tre mail segnalate nel sito regionale), Turismo Torino, Asti Turismo, Alagna-Alta Valsesia Vercelli.

Il giorno dopo, 3 febbraio, ha risposto Cuneo, insieme al referente del consorzio tutela della malvasia di Casorzo che, però, dopo essersi scusato del ritardo (quattro giorni per rispondere ad una mail!) utilizza la posta elettronica della cantina sociale del paese e promuove, anche in questo caso, non la zona, ma i vini dell’enopolio. Ci chiediamo se è questo il ruolo dei consorzi. Ultima risposta giunta all’indirizzo cinese è quella del 4 febbraio: l’ufficio turistico di Orta (terza mail del Distretto Laghi) ci contatta ad “appena” 48 ore dalla richiesta di informazioni.

Nessun messaggio è arrivato dai Consorzi di tutela dei vini: Asti e Moscato, Dolcetto di Ovada, Barolo e Barbaresco, Gavi, Brachetto, Caluso-Carema-Canavese, nebbioli Alto Piemonte, Colli Tortonesi, Doc Valsusa, Alta Langa. Silenzio anche dai distretti piemontesi del vino: Langhe Roero Monferrato e Alto Piemonte Canavese, Coste del Sesia, Colline Novaresi.

Tra le Atl, ad oggi 6 febbraio, non hanno risposto: Novara, Alessandria e anche il sito pseudoturistico www.astigiano.com che è finanziato da Fondazioni bancarie e enti pubblici astigiani.

Che dire se non il nostro “fate vobis”.

Filippo Larganà

Info@saporidelpiemonte.it

Filippo.largana@libero.it

 

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