Insomma una cosa ben lontana dalla freddezza molto algida e fin troppo crudele con cui certa letteratura ama descrivere le multinazionali, sorta di “mostri” sociali che in nome del profitto sacrificano tutto: persone, ambiente, onore e coscienza.
Ad esempio la multinazionale francese Pernod Ricard, che in Italia controlla la Ramazzotti, quella della Milano da Bere, ogni anno ferma per un giorno i suoi dipendenti di tutto il mondo (19 mila in 85 sedi) per consentire loro di dedicarsi ad attività di sostengo e promozione all’ambiente o la comunità che ospita le sedi aziendali. Un’attività lodevolo, senza dubbio, che PR, con un pizzico di ottimismo, ha programmato fino al 2030.
In Italia, il 6 giugno scorso, è accaduto nello stabilimento Ramazzotti di Canelli (Asti). Gli oltre cento dipendenti Ramazzotti-PR, giunti a Canelli da di tutta Italia, si sono trovati in maglietta e jeans per assemblare panchine e sedili ricavandoli direttamente dai bancali in legno che servono per confezionale il materiale intermedio che serve alla produzione, bottiglie, carta e altro. Con in mano chiodi, martelli, carta vetrata e vernice hanno riciclato i pallet facendoli diventare arredi che sono stati donati a favore di un parco comunale.
Il tutto insieme, senza gerarchie di sorta, trascorrendo una giornata tra fatica e lavoro fisico, ma anche con aperitivi e un buffet consumati in gruppo tra risate e allegria nel cuore di una delle zone vitivinicole pi belle d’Italia che è anche patrimonio dell’Umanità Unesco.
Racconta la nota ufficiale di Ramazzotti: “L’iniziativa di Pernod Ricard Italia, ha coinvolto oltre 100 dipendenti che si sono ritrovati nella sede produttiva di Canelli, la distilleria Ramazzotti. Il progetto della giornata è stato quello di utilizzare bancali e scarti della produzione intermedia per realizzare arredi per un parco cittadino. Per tutta la giornata I dipendenti si sono cimentati in lavori di tinteggiatura, levigatura, assemblaggio, sotta la guida di esperte meastranze. A fine giornata il sindaco di Canelli, Paolo Lanzavecchia insieme a Paolo Gandolfo, hanno presenziato alla cerimonia di consegna di panchine, panche e tavoli, che sono state consegnate dal management di Pernod Ricard: Albena Trifonova, CEO di Pernod Ricard Italia e Sud Europa, Laura Mayr, direttore della Business Unit Ramazzotti, e dal direttore della Distilleria Tomas Volpin”.
Insomma l’aria delle multinazionali sta cambiando? Il buonismo ha conquistato il mondo degli affari? O è solo un’abile mossa di marketing?
«Il marketing qui non c’entra – ha dichiarato Laura Mayr, Business Unit Director Ramazzotti -. Siamo molto orgogliosi – ha aggiunto – di quanto abbiamo fatto oggi. In 120 ci siamo riuniti a Canelli, la terra di Ramazzotti, per dedicare l’intera giornata ad un’attività di volontariato. Il Responsib’all Day è stata un’occasione per poterci mettere a disposizione del territorio in cui Casa Ramazzotti risiede e opera e poter far fruttare, a beneficio dei cittadini, alcuni dei materiali di scarto del nostro processo produttivo. Con i bancali rimanenti, infatti, abbiamo realizzato panchine e tavoli per un’area verde che prenderà il nome di “Bella la Vita”. Questo è un piccolo esempio di come Pernod Ricard Italia, anche attraverso il marchio Ramazzotti, renda concreta l’economia circolare, uno dei valori alla base dell’operato della multinazionale».
Del resto lo slogan di Pernod Ricard non è “creatori di convivialità”?
Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)