Cuoche e cuochi premiati nell’Astigiano. Ecco le medaglie d’oro a veterane e veterani piemontesi dei fornelli, tra ricordi, aneddoti e commozione

inserito il 8 Marzo 2022

C’era chi ha ringraziato il suo “bambino” che è ormai un uomo di più di trent’anni (a sorpresa un papà), chi ha ricordato con commozione una “cuciniera” che non c’è più e fatto gli auguri, con gli occhi lucidi, a una giovane cuoca, chi ha confessato che prima di fare la cuoca cuciva a maglia e mai avrebbe immaginato di passare in cucina più di mezzo secolo di vita, e chi ha un po’ rimproverato i giovani cuochi che “vanno in TV a fare le star”. È stata una valanga di ricordi, suggestioni, memoria, passione e amore l’evento “50 anni di cucina in Piemonte, che si è svolto ieri, lunedì 7 marzo, al ristorante “Adagio” di Calamandrana in provincia di Asti e che ha consegnato, per la prima volta, medaglie d’oro alla carriera alle cuoche e ai cuochi con almeno mezzo secoli di attività ai fornelli.

L’iniziativa è stata supportata dall’Albarossa Club, associazione che raggruppa i produttori del vino rosso piemontese, dal Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti, dalla Fondazione Radici e dal Molino Signetti. A coordinare e condurre, Pier Ottavio Daniele, organizzatore di eventi e collaboratore di Slow Food, con il divulgatore ed enogastronomo, Beppe Orsini.

Tra gli intervenuti i rappresentanti di Albarossa Club, Alberto Chiarlo; del Consorzio dell’Asti, Stefano Ricagno, di Claudio Rosso (Fondazione Radici) con l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa; il presidente della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco, il sindaco di Calamandrana, Fabio Isnardi. Hanno inviato messaggi video il presidente della Regione, Alberto Cirio e il giornalista ed enogastronomo, Edoardo Raspelli che riceverà un premio in un altra occasione.

Infine una considerazione: riconoscere il valore di chi ha fatto della cucina un atto d’amore e di vita in questo particolare periodo storico alla fine risulta quasi un atto rivoluzionario. Perché oggi più che mai è la “normalità”, per gli anziani, per i giovani, per tutti, il bene prezioso da difendere e recuperare.

fi.l.

Qui sotto interviste, video e foto realizzate da Vittorio Ubertone

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