CAROTA DI SAN ROCCO CASTAGNARETTA

i prodotti tipici del Piemonte

 

La Carota di San Rocco Castagnaretta presenta un fittone lineare, quasi cilindrico, con una breve collettatura verdastra–violacea, una polpa tenera e croccante ed un gusto dolce.
La caratteristica fondamentale di tale carota è il semplice metodo di lavorazione cui viene sottoposta. La carota, infatti, viene seminata da metà giugno a inizio luglio per iniziare la raccolta in autunno e prolungarla per tutto l’inverno, fino a maggio dell’anno successivo. La semina viene fatta con una seminatrice pneumatica. Per l’irrigazione viene utilizzato, in parte, il metodo per aspersione e, in parte, quello per scorrimento superficiale (si impiegano bassi volumi d’acqua, ma frequenti).
I trattamenti antiparassitari sono estremamente limitati e vengono fatti solamente in caso di estrema necessità (in particolari condizioni climatiche, caratterizzate da una elevata e prolungata umidità ). Si fa, invece, particolare attenzione al diserbo, pratica fondamentale per il fatto che la coltura della carota è poco competitiva nei confronti delle malerbe, soprattutto nelle prime fasi di crescita (non vengono mai fatti, comunque, più di due trattamenti annui).
La raccolta manuale è facilitata da un attrezzo (tipo lama) trainato dalla trattrice che solleva i fittoni dal terreno.
Durante il periodo invernale, la coltura viene coperta con un consistente strato di paglia di riso che conserva l’integrità dei fittoni dalle gelate. Quotidianamente, i fittoni vengono estratti dal terreno, subito lavati, confezionati e commercializzati dopo poche ore dalla raccolta.
Il prodotto, quindi, destinato quasi interamente al consumo fresco, non subisce nessun processo di conservazione (né in cella, né in magazzino), ma viene immediatamente immesso nei canali della distribuzione. Questo processo di lavorazione è caratteristico dell’area di San Rocco Castagnaretta in quanto nelle altre zone italiane di coltivazione delle carote, le stesse subiscono invece dei processi di conservazione, perdendo parte delle proprie caratteristiche qualitative ed organolettiche. Nella zona di San Rocco Castagnaretta, quindi, si lavora un ortaggio fresco, aspetto questo che ne esalta enormemente le caratteristiche qualitative che il prodotto acquisisce durante la sua fase di sviluppo grazie al terreno e all’areale particolarmente vocati. I terreni della zona sono, infatti, dotati di buona fertilità; inoltre annualmente, viene apportata sugli stessi una buona percentuale di letame bovino maturo proveniente da allevamenti della zona. Per ottenere risultati vantaggiosi sia per gli operatori che per la coltura, negli appezzamenti interessati vengono effettuate delle rotazioni triennaliquadriennali alternando alla carota stessa colture foraggere e cereali estivi ed autunno vernini. Tale pratica colturale permette la produzione di radici sane, senza che sia necessario intervenire eccessivamente con particolari trattamenti al terreno.

Zona di produzione
L’ambiente oggetto di coltivazione della Carota di San Rocco Castagnaretta è collocato nella fascia pedemontana a Sud della città di Cuneo. Orograficamente, è situato tra il fiume Stura ed il torrente Gesso. Si tratta, quindi, di suoli alluvionali che, essendosi formati dallo straripamento dei due corsi d’acqua, sono dotati di una buona percentuale di materiale drenante.

La storia
La coltivazione della carota nell’ambiente di San Rocco Castagnaretta ha una vocazionalità antica. Infatti, già in passato, l’organizzazione poderale della maggior parte delle aziende si basava sulla mezzadria legata al giardinaggio, cioè in cascina era presente il giardiniere che forniva ai proprietari terrieri i prodotti ortofrutticoli (si parla di 50-60 anni fa).
Nel tempo, tale caratteristica, propria delle aziende site in San Rocco Castagnaretta è venuta sempre meno. Alcune di esse, però, ancora oggi, hanno mantenuto, anche se in proporzioni ridotte, la vocazionalità nei confronti degli ortaggi ed in modo particolare della carota.

l’elenco di tutti prodotti tipici del Piemonte