Interviste. L’annus horribilis dell’agricoltura piemontese tra brinate, grandine e siccità. Ferrero (Regione): «Aiuti per le brinate. Per altro vedremo che fare». Scanavino (Cia): «La Regione accolga richieste strutturate»

inserito il 3 Settembre 2017

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Per l’uva si parla di una vendemmia scarsa, decurtata anche del 50%, per le altre colture, come le pesche o il mais (le foto del nostro Vittorio Ubertone sono impressionanti), addirittura di rischio di non raccolto.
Alla base di questo annus horribilis per l’agricoltura piemontese, che riflette la stagione negativa per tutto il settore nazionale, c’è il clima. Brinate, grandinate e siccità (interrotta proprio il 2 settembre dalle prime piogge ormai tardive per molte varietà) hanno falcidiato tutte le colture.
E già qualcuno avanza richieste di aiuti pubblici.
L’assessore alle Politiche agricole per la Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, conferma e, in parte, frena: «Abbiamo avuto incontri. La situazione è seria per quanto riguarda le brinate. In questo senso il Governo sta già pensando ad aiuti e noi, come Regione, ci siamo inserendo in questo piano». E la siccità? «Si aggiunta ai danni causati dal gelo per i quali c’è già un piano governativo – ha detto a SdP Ferrero -. Bisogna ragionare in che modo si potrà far fronte a questo capitolo. Potrebbero essere ipotizzabili operazioni che alleggeriscano gli oneri contributivi».
Dell’anno orribile per l’agricoltura italiana e piemontese parla, nell’intervista che pubblichiamo qui, anche Dino Scanavino, piemontese, imprenditore agricolo e presidente nazionale della Cia. La sua è un’analisi precisa e lucida con, tra le altre cose, un appello alle istituzioni, alla Regione Piemonte in primis, perché accolga «le richieste strutturate bene da parte degli agricoltori e delle associazioni di categoria» e una previsione sul futuro del comparto in Piemonte sulla base dell’associazionismo, un tema sul quale, i piemontesi, devono ancora lavorare molto, prigionieri come sono di un individualismo che sempre di più si sta dimostrando controproducente su molti fronti, da quello economico a quello sociale e culturale.

fi.la.
immagini e video sono di Vittorio Ubertone

L’intervista a Dino Scanavino

 

Le fotografie

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