Le bollicine degli altri. Nel 2022 lo Champagne fa oltre 300 milioni di bottiglie (+1,6%) per più di 6 miliardi di euro. «Guardiamo al 2023 con “cauto ottimismo”»

inserito il 18 Gennaio 2023
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“Stiamo cauti, ma ottimisti, siamo francesi”, si potrebbe sintetizzare così il messaggio del Comité Champagne, che riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison, con cui si dà conto delle spedizioni di Champagne dell’annata 2022.

“Le spedizioni totali di Champagne nel 2022 ammontano a 326 milioni di bottiglie, con un aumento dell’1,6% rispetto al 2021”. Secondo il Comité questi numeri confermano il “dinamismo generale del mercato dello Champagne, sia in volume che in valore”.
Un valore delle spedizioni davvero importante che supera, “per la prima volta” sottolinea la nota del Comité, i 6 miliardi di euro.

Per quanto riguarda i mercati la Francia, con 138,4 milioni di bottiglie, registra un leggero calo (-1,7%). E questo potrebbe essere oggetto di analisi anche se il calo non è così eclatante. Le ragioni potrebbero essere molteplici, dalla contrazione dei consumi dovuti alla recessione globale, alla situazione geopolitica instabile per la guerra e le tensioni internazionali, a una erosione di fette di mercato dovuta a competitor. D’altro canto ci sono le esportazioni, con 187,5 milioni di bottiglie, che sono aumentate del 4,3% in un anno. “Confermano la loro preponderanza rispetto al mercato nazionale” avverte il Comité confermando in qualche modo la storica vocazione all’export dello Champagne. Del resto la quota delle esportazioni sul totale delle vendite è passata dal 45% di dieci anni fa a poco più del 57% di oggi.

I commenti

Maxime Toubart, presidente del Syndicat Général des Vignerons, co-presidente del Comité Champagne, si dice “soddisfatto di queste performance. Premiano i nostri sforzi per garantire che lo Champagne rimanga un vino eccezionale”.

Per David Chatillon, presidente dell’Union des Maisons de Champagne, co-presidente del Comitato Champagne, “lo Champagne, un vino che non può essere ignorato nelle celebrazioni, ha naturalmente accompagnato i consumatori di tutto il mondo che hanno festeggiato la fine delle restrizioni e hanno riscoperto il gusto della festa, delle attività all’aperto e dei viaggi”

Considerazioni

I risultati del 2022, dunque, confermano che: lo Champagne si è ripreso dallo shock della crisi sanitaria del 2020; che continua a occupare un ruolo importante tra i consumatori d bollicine. Da aggiungere, come sottolinea la nota del Comité, che la vendemmia del 2022, “soleggiata e considerevole in termini di quantità e qualità”, contribuirà a ricostituire le scorte per soddisfare la domanda del mercato.

Quelli del Comité si schierano per il cauto ottimismo. “Nonostante un contesto geopolitico ed economico mondiale che invita alla cautela – si legge nella nota ufficiale – sulle prospettive per il 2023, i produttori di Champagne rimangono fiduciosi sui fondamentali del settore”.

Il Comité

Il Comité Champagne, creato dalla legge francese del 12 aprile 1941, ha sede a Epernay e riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne. L’organizzazione interprofessionale rappresenta uno strumento di sviluppo economico, tecnico e ambientale. Il Comité Champagne mette le due professioni in relazione tra loro e conduce una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione.

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