Lutto. È morto il prof. Luigi Gatti, una vita dedicata alla letteratura, a Pavese e alle colline del Moscato

inserito il 30 Gennaio 2019

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È morto questa mattina il prof. Luigi Gatti, di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo. Aveva compiuto 72 anni giorni fa. Lo scorso anno era stato colpito da un ictus che, però, sembrava essere superato. Lunedì, invece, il ricovero d’urgenza in ospedale e stamane l’esito fatale.
Descrivere la personalità elegante e perbene di Luigi Gatti è un’impresa facile e difficile allo stesso tempo.
Facile perché egli è stato davvero il sale di questa terra e, insieme ad altri e più di tanti, ha saputo seminare nell’aria delle colline del Moscato quei germi di cultura e di letteratura, di consapevolezza e condivisione che hanno fatto nascere iniziative e progetti e fatto crescere generazioni di giovani e, oggi, meno giovani, che hanno trovato nella cultura e nell’agricoltura del moscato, un’unione inedita e indissolubile.
Descrivere Luigi Gatti potrebbe, tuttavia, apparire difficile per il timore di cadere nel banale, nello scontato. Egli, di contro, era senza dubbio una persona perbene, dai toni mai gridati, disponibile eppure fermo, rigoroso nella sua apertura verso gli altri, verso chi non la pensava come lui, eppure pronto a mettersi in dubbio, ma sicuro delle proprie posizione.
Lo ha dimostrato nei decenni da fondatore e attivista del Centro Pavesiano Museo Casa Natale e del premio intitolato a Cesare Pavese, lo scrittore al quale ha dedicato molti anni della sua vita. Ma nell’animo del prof. Gatti, come ancora lo ricordano molti suoi alunni delle scuole medie di Santo Stefano Belbo, c’era anche il moscato, per DNA famigliare, per vocazione di nascita e per vicinanza con la sua gente che sulle colline del Moscato ha lasciato sudore e sangue facendole diventare Patrimonio dell’Umanità tutelate dall’Unesco.
Del resto molte delle sue attività culturali Luigi Gatti le ha pensate e realizzate con l’amico della sua vita quel Giovanni Bosco, oggi presidente del Ctm, il coordinamento terre del Moscato che è un movimento culturale tra i vignaioli.
A SdP Bosco parla di Luigi Gatti con parole spezzate: «Ci conoscevamo da bambini. Non posso credere che Luigi non sia più con noi. Lo aveva sentito qualche giorno fa. Avevamo parlato di cose da fare, di progetti, del prossimo premio Pavese. Ci saremmo rivisti in questi giorni. Ora penso a quello che abbiamo fatto insieme, per la cultura, per Pavese per questa valle e per il Moscato. Penso che Luigi sia stato un bene prezioso per questa terra, per la sua famiglia, per i giovani, per gli studenti, per i vignaioli e per me che ho avuto la fortuna di essergli amico e di condividere un tratto di strada con lui. Mi mancherà moltissimo, è banale, ma è così. Addio caro amico Luigi Gatti, sessantaquattro anni di collaborazione non sono stati inutili…».
Anche la Fondazione Cesare Pavese ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un commosso ricordo: «La Fondazione partecipa al dolore per la perdita dello stimato professor Luigi Gatti, venuto a mancare questa mattina, ricordando l’impegno sostenuto per molti anni come presidente del Premio Pavese e del Centro Pavesiano Museo Casa Natale. Ciao Luigi».
Anche il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Icardi, ricorda come commozione Luigi Gatti e dice: «La scomparsa del prof. Gatti è una grande perdita non solo per il nostro paese, ma per il tessuto culturale e umano di un’intera valle. A lui si devono tante iniziative di livello nazionale e internazionale, nel segno della cultura e della letteratura e che hanno visto Santo Stefano Belbo, luogo natale di Cesare Pavese, fulcro centrale. Il modo migliore di dire grazie a Luigi Gatti è portare avanti i suoi progetti, secondo i suoi insegnamenti, come amministratori pubblici e come cittadini di un paese a cui il prof ha dedicato la sua intera vita».

fi.la. 

 

3 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. Mario Murari 14 Gennaio 2023 at 20:32 -

    Ho conosciuto il prof. Gatti nel lontano 1989 durante una vacanza nelle Langhe in bicicletta con amici di Verona.l’incontro con lui è stato particolarmente cordiale e dopo avermi esposto tutte le iniziative del centro ,mi ha fatto da Cicerone illustrandomi nei minimi particolari lettere,disegni appunti del nostro poeta.Sono poi tornato ma di sfuggita nel 2000 , ma la cordialità del prof. era rimasta tale .Mi unisco ai molti per esprimere le mie sentite condoglianze e faccio i migliori auguri che il centro continui sulla falsariga di Luigi Gatti.

  2. Filippo Briguglio 16 Settembre 2020 at 14:08 -

    Ho conosciuto. Il prof. Gatti moltissimi anni fa, (1985)proprio nella casa Natale che fu di Cesare Pavese, al ritorno dalla visita che avevo fatto a Pinolo Scaglione(il Nuto) per una intervista, in occasione del 35 anno dal suicidio dello scrittore. Rimanemmo in contatto tramite il periodico “Gli amici del moscato “,che puntualmente Egli mi inviava in ad ogni uscita, oltre a scrivermi per chiedermi di recensire qualche libro edito dallo stesso sodalizio o di mandargli articoli da me scritti su Pavese, cosa che mi procurava immenso piacere sia per la cortesia e la delicatezza con la quale si poneva Sia perché mi dava il piacere di pubblicarMi qualche mio articolo
    Sono profondamente dispiaciuto per la grave perdita, e colgo l’occasione di inviare alla famiglia Del professore e agli amici che lo anno affiancato in tutti gli anni della sua opera di divulgazione della Cultura delle Langhe. Le mie più sentite condoglianze.
    Filippo Briguglio
    Giornalista

  3. Adriano Salvi 30 Gennaio 2019 at 16:04 -

    mi dispiace moltissimo, era una persona che ho avuto modo di conoscere bene durante le sue innumerevoli iniziative culturali nella Casa Natale di Cesare Pavese, partecipando per molti casi sia come giornalista che come appassionato di arte e altro……Santo Stefano Belbo perde un personaggio di grande spessore umano e culturale.

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