La Coldiretti di Asti ha celebrato il suo rito dell'”Anteprima Barbera d’Asti docg”. Celebrante d’eccezione, quest’anno, l’enologo Riccardo Cotarella, consulente di tante maison del vino italiane ed estere, presidente di Assoenologi, vera star del mondo del vino.
Dall’incontro astigiano allestito da Coldiretti sono emersi spunti interessanti. Li proponiamo nella nota stampa, con immagini dell’evento, che pubblichiamo qui di seguito, con una sola nostra osservazione, bene che la Barbera d’Asti docg scali le classifiche mondiali e si comincia ad essere affiancata ai grandi rossi italiani e internazionali, però, ora, bisognerebbe parlare anche un po’ di reddito adeguato per i vignaioli senza i quali non esisterebbe uva, vino e persino scienza enologica.
Detto questo buona lettura.
E’ un’annata da “Oscar” per la Barbera d’Asti Docg. Il giudizio a 5 stelle è stato espresso ieri sera da 150 degustatori riuniti da Coldiretti Asti al Centro Culturale San Secondo per l’annuale “Anteprima della Barbera d’Asti Docg”.
“Quest’anno – dichiara Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – abbiamo festeggiato alla grande la diciottesima edizione di “Anteprima Barbera”. Abbiamo avuto con noi il presidente di Assoenologi, esperto di caratura mondiale, Riccardo Cotarella, che con il professor Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino e l’enologo Secondo Rabbione del nostro Centro Studi Vini del Piemonte, ha fornito indicazioni e suggerimenti ai nostri vignaioli”. In platea molti titolari di Case vinicole, enologi, tecnici e cantinieri, anche delle principali cooperative, tutti i maggiori grandi esperti del settore vitivinicolo del territorio. Sono intervenuti il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, e il presidente del Consorzio Barbera d’Asti, Filippo Mobrici.
“E’ stata un’esperienza molto piacevole anche per me – ha dichiarato Cotarella al termine delle degustazioni mettendo in fila i bicchieri con i campioni di Barbera d’Asti – poter degustare 21 vini insieme a centinaia di persone molto appassionate, che hanno ascoltato i nostri commenti in silenzio religioso e quindi interessati all’argomento. Parlare di vino con passione e amore è qualcosa che riempie l’animo e il fisico”.
“Sembrerà strano – ha sentenziato Vincenzo Gerbi che ha condotto tutte le 18 edizioni dell’Antemprima – ma l’annata 2019 merita 5 stelle perchè è più piacevole degli anni precedenti. Ritengo che quest’anno sia emersa tutta la “forza” della Barbera, anche nelle difficoltà climatiche, con un livello di maturazione forse leggermente più basso del 2018 ma più equilibrato dal punto di vista degustativo e quindi più piacevole”.
“I vini sono risultati tutti molto interessanti – ha evidenziato Cotarella – non mi hanno meravigliato nel senso che conosco le caratteristiche della Barbera, vitigno generosissimo, sia per versatilità che qualità, eccellente per produrre un vino fresco di beva, addirittura un rosato, un vino di medio affinamento o di lungo invecchiamento. Un vino generosissimo quindi, come è generosa questa terra e come lo sono i produttori che si approcciano al loro lavoro con una passione che definirei unica”.
In pratica cresce sempre più la consapevolezza che la Barbera d’Asti Docg possa confrontarsi con il gotha delle produzioni mondiali: “Anche quest’anno i territori della Barbera d’Asti – ha detto Gerbi – confermano le loro caratteristiche, 21 vini tutti diversi uno dall’altro ma tutti di un livello molto alto di qualità”.
Applausi per Riccardo Cotarella quando, sollecitato da Rabbione, ha sottolineato quest’impegno dei vignaioli di Barbera d’Asti: “Prima vengono le persone, prima del territorio e dell’uva. L’apporto dell’uomo è fondamentale, in qualunque settore e specialmente nel vino. Basta con queste fantasie che il vino viene da solo. L’uva è un prodotto che deve essere trasformato secondo un’azione dell’uomo, il vino non è un prodotto naturale dell’uva. Si produrrebbe solo aceto se non ci fosse l’uomo che interrompe il processo naturale e con la scienza, con la tecnica, con la sostenibilità e con la cura ottiene un prodotto diverso”.
“L’edizione della maggiore età – ha affermato il presidente di Coldiretti Asti nell’intervento conclusivo dell’Anteprima – è caratterizzata dalla conferma della crescita costante delle nostre produzioni. La sfida che ora ci spetta è quella di portare l’aspetto qualitativo ormai conclamato, al cospetto dei consumatori di tutto il mondo per dare la giusta sostenibilità economica alle nostre imprese vitivinicole”.
“Il 2020 – conclude Furia – vedrà sicuramente la Barbera d’Asti come primo ambasciatore del nostro territorio e di tutte le sue grandi eccellenze”.