Ci sono le buone notizie sul fronte dei mercati italiano ed estero, nonostante due anni e mezzo vissuti tra pandemia (che non è finita) crisi economica (che continua a mordere) aumento dei costi di produzione (con ripercussioni importanti) e una guerra, in corso, nel cuore dell’Europa.
C’è la definizione delle rese per la vendemmia 2022, con clima e meteo che non aiutano.
Poi ci sono le tante iniziative sul territorio con il progetto di caratterizzare al meglio e il più possibile l’are di produzione classica che è anche uno dei cardini di un paesaggio tutelato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Infine ci sono le novità riguardo una quota di iscrizione di nuovi vigneti, 150 ettari, che non sarà grandissima, ma indica una segnale di rinnovamento del vigneto.
Sono queste le notizie più importanti emerse nelle interviste che SdP ha realizzato con i vertici del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti: il presidente, Lorenzo Barbero e il vicepresidente senior, Stefano Ricagno.
Le riprese sono di Vittorio Ubertone.
Il mondo dell’Asti docg