Evento. Apre la Terrazza Alta Langa al Castello di Moasca (Asti). Le alte bollicine secche docg metodo classico piemontesi puntano sul territorio Unesco

inserito il 14 Giugno 2018

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Uno splendido balcone sulle colline dell’Astigiano, sulla strada che fende la valle che divide Moasca da Canelli, nel cuore del territorio da dove è nata la candidatura a Patrimonio dell’Umanità dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.
Lì c’è l’antico Castello di Moasca che, dopo essere restaurato e diventato sede di un ristorante, da ieri (13 giugno) è anche la terrazza dell’Alta Langa docg, le bollicine più nobili e cool del Piemonte. Un’investitura tenuta a battesimo dal presidente del Consorzio Alta Langa, Giulio Basa e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero oltre che dal sindaco del paese, Andrea Ghignone che è anche presidente della Cantina sociale Sei Castelli con sedi e vigneti a pochi chilometri da Moasca.

Il colpo d’occhio dalla terrazza è fantastico: ci sono le vigne del moscato e della barbera (invitati anche i presidenti dei rispettivi Consorzi, Romano Dogliotti e Filippo Mobrici), ma anche, in lontananza, quelle di pinot e chardonnay che servono per fare l’Alta Langa.
L’inaugurazione è stata una festa, come doveva, essere. Prima i discorsi ufficiali, i rigraziamenti, poi la degustazione degli Alta Langa docg dei produttori.
Qui la nota stampa che dà conto della cerimonia.

Una Terrazza Alta Langa al Castello di Moasca. Grazie all’accordo tra il Comune di Moasca e i proprietari del ristoranteTra la Terra e il Cielo, nella cornice del bel castello medioevale, si annuncia un’estate all’insegna delle Alte Bollicine Piemontesi con il panorama incantevole della collina astigiana.

All’inaugurazione dello sparkling barmercoledì 13 giugno, il sindaco di Moasca Andrea Ghignone ha ripercorso le fasi che, a partire dal 2000, hanno portato al recupero dell’edificio trecentesco. “Oggi è per noi un vanto ospitare qui una Terrazza dedicata all’Alta Langa” ha detto il sindaco.

Queste le parole del presidente del Consorzio Alta Langa Giulio Bava: “Abbiamo raccolto con piacere l’invito del sindaco Ghignone a partecipare al progetto legato alla Terrazza Alta Langa, a poca distanza da quelle Cattedrali sotterranee in cui le bollicine del Metodo Classico piemontese sono nate a metà Ottocento. Qui, in un’atmosfera elegante e piacevole, sarà possibile promuovere l’incontro e la conoscenza delle Alte Bollicine Piemontesi”.

L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero ha ricordato la lungimiranza con cui il Comune di Moasca è intervenuto per il rudere del castello e, di recente, abbattere la torre dell’acquedotto: “Il nostro paesaggio è il vero valore aggiunto – non solo dal punto di vista estetico ma anche da quello economico – che nessuno ci può togliere. Adesso questa nuova scommessa, insieme al Consorzio Alta Langa: un Consorzio che ho visto nascere e crescere e che ha mantenuto nel tempo un alto profilo di serietà e di attenzione, in primis verso i propri soci, aziende e viticoltori, e poi verso il territorio, come si sta dimostrando in questa occasione con un grande gioco di squadra”.

Ha commentato Alfredo Roggero Fossati, del ristorante Tra La Terra e Il Cielo: “Nel 2014 mi sono seduto con mio nipote su questa terrazza, davanti a un calice di bollicine, ammirando il paesaggio:  in quel momento abbiamo deciso di investire nel progetto del nostro ristorante. Oggi poter ospitare un vino così prestigioso corona il nostro sogno“.

In vista dei mesi estivi si sta mettendo a punto un calendario di eventi che vedrà l’Alta Langa Docg  protagonista in tutte le sue declinazioni. Appuntamenti musicali e aperitivi oltre a incontri e degustazioni con i produttori delle case del Consorzio Alta Langa.

Saranno serviti anche light dinner con menu degustazione e piatti alla carta in abbinamento alle bollicine di Alta Langa.

Si consiglia la prenotazione. Apertura dal mercoledì alla domenica a partire dalle 19.30.

RISTORANTE TRA LA TERRA E IL CIELO: A Moasca, un piccolo borgo nel cuore della zona di tutela Unesco tra Langhe e Monferrato, sorge il ristorante Tra la Terra e il Cielo. La sapiente ristrutturazione del castello trecentesco che lo ospita ha saputo preservare le parti antiche esaltandole attraverso l’utilizzo di materiali di pregio e design contemporaneo, offrendo così agli ospiti la possibilità di vivere un’esperienza irripetibile in cui natura, storia, cultura ed enogastronomia di eccellenza si incontrano armoniosamente. La grande sala principale circondata dalle mura originali del Castello, la galleria d’arte che ospita, a rotazione, le più importanti opere della Fondazione Davide Lajolo, la bellissima terrazza panoramica che si apre sulle dolci colline Patrimonio dell’Umanità, il belvedere a 360 gradi in una delle imponenti torri del castello; ma non solo, anche la rigorosa e accorta selezione di materie prime, piatti della tradizione piemontese con aperture al vicino mare, i grandi vini del Piemonte e un servizio attento, ma non invadente: tutti gli ingredienti per accompagnare gli ospiti in un percorso indimenticabile di sensazioni ed emozioni, Tra la Terra e il Cielo.
IL CONSORZIO ALTA LANGA – Quello dell’Alta Langa Docg è oggi un piccolo Consorzio che funziona molto bene: conta 100 soci di cui 25 case spumantiere attive e coinvolte nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio. Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere un vino importante. Innamorati delle loro terre, i soci del Consorzio hanno avviato e difendono una viticoltura sostenibile e armonica al delicato, biodiverso tessuto dell’Alta Langa e dei suoi valori, rispettandone i ritmi naturali.
LE ALTE BOLLICINE PIEMONTESI – L’Alta Langa Docg è lo spumante brut di qualità del Piemonte. Una denominazione ancora piccola, ma con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, nelle “cattedrali del vino” del Canellese, fin dalla metà dell’Ottocento. Le Alte Bollicine Piemontesi sono bianche o rosé, brut o pas dosé e hanno lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: 30 mesi che diventano 36 per le riserve. Anche in questo, nell’attesa paziente, i grandi produttori di Alta Langa come i piccoli assecondano le scansioni del calendario contadino e della tradizione. È un vino che si produce solo nelle annate migliori ed è esclusivamente millesimato, riporta sempre in etichetta l’anno della vendemmia. L’Alta Langa bianco ha sfumature da giallo paglierino a oro intenso e aromi che ricordano la vaniglia, il miele la crosta del pane. Al palato è armonico, lievemente salato. L’Alta Langa Rosé ha un colore rosa cipria, un profumo speziato, un gusto equilibrato, intenso con note di agrumi. È un vino gastronomico per abbinamenti eleganti con piatti della tradizione piemontese – dai tajarin al tartufo bianco alla fonduta, dai flan di verdure al fritto misto – e per accostamenti riusciti e inaspettati come quelli con il Parmigiano o le grigliate di verdura e di pesce.

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