Consorzio dell’Asti. Presentati i dati 2010. Ricagno: «Uniti verso i 100 milioni di bottiglie». Bosticco neo direttore

inserito il 4 Maggio 2011

Azzerare le polemiche, tenere unita la filiera, progettare il rilancio, lottare contro i taroccatori che vendono falso Asti nel mondo, soddisfatti dei risultati di vendita del 2010, ma protesti già a migliorarli nel 2011. Si potrebbero sintetizzare così i temi trattati nel corso dell’assemblea generale dei consorziati del Consorzio Tutela dell’Asti che si è tenuta mercoledì 4 maggio, ad Isola d’Asti, sede tecnica dell’ente.

Davanti agli iscritti il presidente, Paolo Ricagno, ha espresso un forte richiamo all’unità di tutto il mondo dell’Asti e del Moscato d’Asti docg auspicando l’intervento di un’autorità super partes che riesca a spegnere le polemiche, molte volte pretestuose, che negli ultimi tempi hanno animato il mondo del Moscato.

Ha detto Ricagno: «Penso all’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto che presiede la Commissione paritetica per la fissazione dei prezzi e della resa uve moscato e regola le trattative tra le parti. Mi affido a lui – ha continuato – perché riunisca tutte le anime del Moscato attorno a un tavolo e le riconduca alla ragionevolezza».

Il Presidente insieme ai vice, Gianni Marzagalli ed Evasio Polidoro Marabese, ha annunciato progetti innovativi e azioni di pressione politico-amministrativa verso la disposizione UE che nei prossimi anni dovrebbe liberalizzare gli impianti dei vigneti in tutti gli stati membri. «Sarebbe una iattura che cancellerebbe per sempre la patrimonialità dell’origine dei vigneti per le nazioni a vocazione vinicola, com’è l’Italia» ha detto Marzagalli.

Ricagno, all’inizio della sua relazione, ha ricordato ai consorziati che l’annata 2010 si è chiusa con un record: «Le oltre 90 milioni di bottiglie di Asti docg e Moscato d’Asti docg vendute in tutto il mondo insieme a segnali che perdurano di un successo commerciale senza eguali, sia per la storia del nostro settore che, in generale, per il segmento dei vini spumanti aromatici».

Il presidente ha pure ricordato che nel 2010 sono state vendute in Europa 42 milioni e mezzo di bottiglie con un aumento di circa il 2% mentre in Italia l’aumento è stato superiore al 12% con oltre 13 milioni di bottiglie. In Russia si è passato da 5 a 8 milioni di bottiglie vendute. Per il Moscato d’Asti docg si è registrato un aumento del 38% di cui si sono vendute circa 19 milioni di bottiglie. Quella che viene chiamata ormai come Moscatomania si è registrata anche in Italia dove il moscato è passato da 3.918,000 a 4.688,000 bottiglie.

«Il Consorzio – ha continuato Ricagno – ha sempre offerto l’opportunità e lo spazio per dialogare serenamente. La rappresentatività del Consorzio, comunque, non è mai stata messa in discussione se è vero, com’è vero, che allo stato attuale il nostro ente rappresenta oltre il 75% della filiera, che è composta da case spumantiere, vinificatori, cantine cooperative, aziende vitivinicole e viticoltori».

Rifcordata anche l’ultima eclatante azione di tutela annunciata pochi giorni fa a San Pietroburgo: la presenza di oltre 5 milioni di bottiglie di falso Asti docg sul mercato della Federazione Russa. Ebbene dopo la scoperta di aziende straniere che sfruttano la denominazione Asti, sono stati avviati procedimenti legali al fine di tutelare il brand e, in questo modo, mettere al riparo da una concorrenza sleale e illegale, le tante aziende vinicole italiane che operano sul mercato della Federazione Russa.

La tutela legale è consentita anche in virtù del fatto che dal 2008 proprio la Federazione Russa ha riconosciuto la denominazione Asti come identificativa del nostro prodotto.

Il presidente ha poi ricordato la presenza costante su tutti i media Rai e Mediaset per tutto il 2010, i recenti successi dell’Asti a New York con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha brindato all’Unità d’Italia con una coppa di Asti docg e la straordinaria partecipazione di pubblico e media al Vinitaly di Verona. E con orgoglio ha ricordato che il Consorzio per la Tutela dell’Asti è stato il primo ente consortile a dotarsi di un blog (http://www.astidocgblog.com), cioè di un diario-giornale telematico che, a cadenza quotidiana, fornisce notizie dal Consorzio dell’Asti docg in presa diretta.

Infine Ricagno ha ricordato che «le porte del Consorzio sono e resteranno aperte per chi ha voglia di costruire insieme a noi, ma se qualcuno vorrà restare fuori dal Consorzio ne rispetteremo la scelta e la storia, pretendendo tuttavia analogo rispetto per le nostre scelte e la nostra storia che sono sempre ispirate alla tutela del marchio del territorio e di un prodotto Asti docg e Moscato d’Asti docg unici e irripetibili».

Nel corso della conferenza stampa che è seguita al consiglio d’amministrazione è stato presentato il nuovo direttore del Consorzio. E’ Giorgio Bosticco, 55 anni, enologo di Alba con una lunga e qualificata carriera in importanti case vinicole e cantine sociali. Sarà operativo da giugno.

Qui di seguito due videointerviste al presidente Ricagno e al neo direttore consortile, Bosticco.

Intervista a Paolo Ricagno

Intervista a Giorgio Bosticco

2 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 10 Maggio 2011 at 11:21 -

    @Felice: io, colpa mia, non ho sentito la radio, ma il personaggio in questione, mi pare sia Ezio Pelissetti, oggi ad di Valoritalia, ma per più di vent’anni direttore del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato e quindi non proprio uno sconosciuto. Quanto alla denigrazione è una stupidaggine usata da, per così dire, entrambi le parti in causa con analoga e trasversale idiozia. Dissidenti dimissionari dal Consorzio che, davanti ai giornalisti chiedono a gran voce dimissioni senza motivarle adeguatamente, e dall’altra consorziati per cui chi è fuori non ha mai capito nulla. E Felice hai perfettamente ragione quando dici che non ci sono state frasi rasserenanti (ad onor di cronaca Ricagno ha cominciato ad esprimerle dal Vinitaly in poi) però da entrambi gli “schieramenti”, espressione quest’ultima che mi fa ridere perché la filiera del moscato è e deve essere unita.

  2. felice 10 Maggio 2011 at 10:35 -

    l’unità del comparto non la si trova, facendo passare i messaggi pubblicitari dell’asti sulle radio locali per denigrare la parte dissidente moscatista, con interventi di personaggio conosciuto che anzichè ( trattandosi di spazio a pagamento) esprimere frasi rasserenanti , insiste sterilmente sul contestare il dissenso interno, ben sapendo che quella non è la sede corretta per parlarne. L’episodio è successo almeno tre volte da quest’anno (h. 13 radio valle belbo – 3 minuti con..). bye

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