Moscato. Finalmente l’accordo: rese docg a 115 q/ha e reddito agricolo a poco meno di 12mila euro/ettaro

inserito il 11 Agosto 2011

Qualcuno parla di rissa sfiorata, altri di discussione molto vivace. L’unica cosa certa è che dopo 9 ore di confronto aziende spumantiere e vignaioli hanno firmato l’accordo per la vendemmia 2011 del moscato. Tutto si è svolto a Torino, nella sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura, davanti all’assessore Claudio Sacchetto che chiamare mediatore è dir poco. Hanno firmato anche le case vinicole fuori dal Consorzio di Tutela (Martini & Rossi, ad esempio) e i rappresentanti dei sindacati rurali (Cia, Coldiretti e Confagricoltura)

Tralasciando la miserevole cronaca di una trattativa dominata da minuetti estenuanti, alla fine industrie e contadini – almeno una parte, perché Assomoscato ha preferito attendere di consultare della sua base prima di firmare  – si son messi d’accordo e firmato l’intesa: i grappoli 2011 saranno pagati un euro al chilo, la resa di questa raccolta imminente (primi carichi già a fine agosto) è stata fissata in 115 quintali/ettaro per uva atta sia ad Asti che a Moscato docg. Previsti fino a 5 quintali/ettaro di supero non docg. I contadini intascheranno quindi, tra docg e non, 11.750 euro/ettaro che, come ha commentato un agricoltore, «non ti fa diventare un riccone, ma almeno ci vivi dignitosamente e non fai la fine dei barberisti che quando va bene incassano un terzo».

Poi ci sarà anche un fondo di scopo – 7 euro a tonnellata, 4 da industrie, che li tratterranno ai viticoltori, e 3 dalla Regione Piemonte – destinato alla parte agricola e che dovrebbe essere gestito dalle associazioni di viticoltori: Assomoscato (ma, a quanto sembra, solo se firmerà l’accordo), Vignaioli Piemontesi e Moscatellum.

Infine l’unico comunicato reso pubblico fino ad ora. È quello dell’assessore Sacchetto. Eccolo.

“Dopo molti giorni di trattative, nella serata di mercoledì 10 agosto è stato siglato l’accordo sul Moscato da parte della Commissione Paritetica, composta da una parte industriale e da una parte agricola con la mediazione dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura.

Le due componenti hanno trovato un punto di incontro durante l’ultima riunione, andata avanti per oltre 9 ore. L’accordo prevede per il 2011 una resa di 115 quintali per ettaro, con un compenso di 100,00 € al quintale.

E’ confermato il sistema per la determinazione delle rese negli anni successivi introdotto nel 2010, che prevede un range di giacenze compreso tra i 200mila ed i 240mila ettolitri al 31 agosto di ogni anno, con resa di 100 quintali all’ettaro con una giacenza all’interno della forchetta indicata, minore di 100 quintali con giacenza superiore ai 240mila ettolitri, e maggiore di 100 quintali con giacenza inferiore ai 200mila ettolitri.

Nell’accordo è inoltre previsto un ulteriore contributo di 0,40 €/quintale per il fondo di parte agricola costituito nel 2010, che sarà versato dalle industrie, insieme ad una quota aggiuntiva pari a 0,30 €/quintale a carico della Regione. Inoltre, la parte industriale si è impegnata a versare il dovuto per l’accordo 2010 non ancora saldato del tutto entro il 31 agosto 2011.


Soddisfatto dell’accordo l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto – mediatore tra le parti – che commenta così la firma:

“Dopo mesi di trattative e dopo diverse rotture, il tavolo del 10 agosto ha finalmente partorito un accordo che ritengo rappresenti un giusto compromesso fra le parti. Quest’anno gli agricoltori percepiranno 11.500 €/ha di DOCG, circa 1.370 Euro in più all’ettaro rispetto al 2010, un dato in forte controtendenza rispetto ad altri vitigni. Con la conferma del sistema di modulazione delle rese rispetto alle giacenze al 31 agosto di ogni anno, si ridurrà fortemente il rischio di speculazioni e di crollo del reddito degli agricoltori.

Importante l’inserimento nell’accordo 2011 dell’impegno ad individuare entro il 31 maggio prossimo le modalità di determinazione della qualità delle uve, in particolare il quadro aromatico, per arrivare a riconoscere – dal punto di vista economico – un miglior prezzo a chi coltiva i suoi terreni in zone svantaggiate ma maggiormente vocate, come i Sorì, dove la produzione è minore. Desidero ringraziare i componenti della Commissione Paritetica per la responsabilità dimostrata, che ha permesso di raggiungere un punto d’incontro nell’interesse dell’intero comparto”.

11 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 27 Agosto 2011 at 12:51 -

    @Giovanni: ma quando mai! Le ceste (veramente sono quelle orribili cassette di plastica rossa) sono pesantissime… vorrei avere tra le mani quelli che a due settimane dalla vendemmia mi assicuravano che di uva non ce n’era poi così tanta. Se volessi fare lo spiritoso direi che questa vendemmia 2011 per il moscato è davvero una vendemmia, c’è un sacco di uva, di ottima qualità e sanissima tanto che è un piacere succhiarne qualche acino – non mi capitava più da tempo – mentre si suda (sorì o surì, comunque si suda…) tra i filari. Io cantare mentre vendemmio? Lo farei anche perché sono intonato e stripello da anni anche la chitarra, però a pochi giorni dal mio 51° compleanno (essì Giovanni sono nato lo stesso mese e giorno – non anno naturalmente – di Cesare Pavese) già sono in debito di ossigeno caricando ‘ste ceste pesantissime. Se mi metto anche a cantare stramazzo al suolo… buona vendemmia a tutti!

  2. giovanni bosco 27 Agosto 2011 at 08:14 -

    @Contadina verace. Surì non è un errore. Si dice surì nel basso astigiano e nell’acquese, mentre sorì si dice nell’albese. Ho scelto sorì perchè mi ricorda il sorriso, il sole, mentre surì sa di sudore ,di fatica. Credo che presentare un Moscato d’Asti con il sole, il sorriso dentro sia meglio di un Moscato d’Asti con dentro il sudore dei contadini, chi lo berebbe? Punti di vista……
    @Filippo. spero che le ceste che porterai in spalla siano leggere e che Tu possa cantare come facevano i “contadini” di una volta…(io purtroppo ero stonato).
    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  3. filippo 26 Agosto 2011 at 19:40 -

    comunicazione di servizio: i commenti in questi giorni vengono approvati con un po’ di ritardo. Scusate, ma è perché anche lo staff di Sdp è impegnato nella vendemmia. Quando si dice stare sul pezzo! Buona vendemmia a tutti! 🙂

  4. Contadina verace 26 Agosto 2011 at 13:19 -

    @ Aldo a furia di cercare ho trovato l’accordo ieri sera ma grazie comunque! @a Bosco: mi spiace averLa fatta scomporre così tanto come avevo premesso approvo il principio della proposta anche se mi sembra un modo di affrontare il problema prendendola un pò alla larga. Spiacente x l’errore grammaticale ma forse sono stata depistata dal fatto che a casa mia i SORI’ fanno solo sudare e sorridere per niente.

  5. Aldo cane 25 Agosto 2011 at 19:01 -
  6. giovanni bosco 25 Agosto 2011 at 18:22 -

    @Contadina verace.Il progetto che ho presentato all’assessore Sacchetto e che ha trovato spazio
    nell’accordo 2011 all’art.9, sottoscritto da tutte le parti, vuole premiare non solo la qualità dell’uva prodotta nei sorì (sorì come sorriso e non surì come sudore) ma soprattutto premierebbe la qualità degli uomini e delle donne che lavorano questi sorì . Ecco perchè cercheremo di coinvolgere non solo l’assessorato all’agricoltura ma anche quelli del turismo, della cultura e dei problemi idrogeologici. E’ un progetto molto complesso, ma se veniva attuato già quest’anno chi produceva 100 q.li x ettaro avrebbe incassato di più di chi produceva 115 q.li x ettaro…non ci sarebbe stato nessun commercio dei “bollini”. In tal modo si sarebbe aiutato anche chi non poteva raggiungere i 115 q.li per grandine, per malattie della vite e così via….Da un calcolo mal fatto i terreni “sorì” sono circa 1500/2000 ettari su un totale di 9500/10000 ettari e non è poco e molti proprietari di questi sorì fanno solamente i “contadini”.p.s. La mia proposta è piaciuta a tutti ed infatti è stata firmata da tutti senza discussioni, ma proprio perchè è piaciuta a tutti…ci andrà un pò di tempo perchè si possa realizzare (vedi i 20 milioni di Moscato d’Asti per risolvere il problema delle rimanenze, ci hanno messo 30 anni per capirla e…tanti milioni buttati al vento)
    Per quanto riguarda il testo dell’accordo sul moscato basta cliccare su “Moscato- accordo di filiera per la vendemmia 2011 per Asti d.o.c.g.” regione piemonte e compare subito.
    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

  7. Contadina verace 25 Agosto 2011 at 08:22 -

    Nessuno di voi trova significativo il fatto che ad oggi non si trovi da nessuna parte il testo ufficiale ed integrale dell’accordo moscato 2011? Per essere corretta l’ho cercato ovunque fino a ieri e m è stato riferito che neppure le associazioni sindacali non ne sono ancora in possesso. Eppure la vendemmia, seppur solo nelle zone più precoci, è ormai iniziata e gli altri stanno scaldando i motori per l’inizio imminente. Non sono sorpresa di constatare per l’ennesima volta che il buon contadino vendemmia a prescindere da qualsiasi cosa. Bravi, sono sempre più orgogliosa di appartenere a questa brillante comunità. @Bosco: se per sorì vocati intende quelli da “agricoltura estrema” sono daccordo con Lei che vanno premiati perché il lavoro per mantenerli in essere è sicuramente più sacrificante…anche se non trovo poi così significativo un provvedimento del genere primo perché rappresentano una minoranza esigua e secondo perché in molti casi, chi lavora questo genere di “pendenze” lo fa come dopo lavoro dal principale. Poi ci sono i sorì vocati che classifico come “meno estremi” dai quali si ottiene un prodotto eccelso a meno che il vigneto non venga lavorato da “crin”. Sarebbe coerente premiare chi lavora bene magari incentivando il diradamento anche nel moscato..ma si sa che per queste cose ci vuole interesse per la qualità e siamo ancora ben lontani da questo traguardo

  8. luca vola 17 Agosto 2011 at 20:10 -

    finalmente una breve analisi sulla barbera che non sia la solita “guarda come stanno i barberisti” e mettere così in luce che questa crisi non è proprio piovuta dal cielo..non voglio fare quello che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma per qualcuno quell’espressione non credo voglia dire cosa dici tu, ma piuttosto: lavora e non ti lamentare che c’è chi sta peggio….alle elemtari però la mia mamma se prendevo sufficiente o buono mi diceva sempre di guardare chi fa meglio e non viceversa..:)..ripeto che se facciamo una graduatoria partendo dal “pian dei babi” non siamo al fondo, ma da noi alle stelle credo che ancora ne passi..quindi credo si debba sempre puntare più in alto e non arenarsi sul “comunque c’è chi sta peggio” anche se bisogna sempre fare attenzione a non fare come Talete che guardando troppo le stelle è caduto in un pozzo!!

  9. filippo 15 Agosto 2011 at 10:46 -

    @Luca: ovviamente il “rappresentante di un noto sindacato” ha detto una puttanata. Tuttavia il confronto con quelli della barbera (sui barolisti fare cadere un velo pietoso) ci sta. Ma non per dire, guardate che quelli muoiono di fame e invece voi siete ricchi, piuttosto per evitare gli errori che sono fatti da quel comparto: assenza di un programma per sfruttare tutte le tipologie del vino (quotidiano, selezione, premium), mancanza totate di uno straccio di comunicazione che differenziasse la Barbera piemontese dalle altre, vignaioli con cronica assenza di coscienza di sé stessi e altri con un enorme ego ingiustificato, aziende slegate dal territorio e soprattutto senza che nessuno abbia pensato di introdurre un accordo interprofessionale, lo stesso che oggi, con luci e ombra ovviamente, permette i viticoltori che hanno moscato non di diventare ricchi (quello lo diventano gli industriali…) ma di vivere dignitosamente…

  10. luca vola 14 Agosto 2011 at 15:15 -

    chissà quando si smetterà di fare il confronto con la barbera, barolisti e vignerons francesi quando andavano meglio non hanno mica mai voltato la testa a guardare chi lasciavano dietro…certo se guardiamo chi sta meno peggio allora vinciamo di sicuro, ma l’altro giorno mi ha dato decisamente fastidio sentirmi dire da un un rappresentante di un noto sindacato che noi del moscato siamo ricchi….!!

  11. giovanni bosco 11 Agosto 2011 at 14:37 -

    “….per arrivare a riconoscere-dal punto di vista economico- un miglior prezzo a chi coltiva i suoi terreni in zone svantaggiate ma maggiormente vocate, come i Sorì, dove la produzione è minore”
    Caro Filippo, non so se si potrà fare, il cammino è ancora lungo, ma la richiesta che ho fatto a nome del CTM è stata accolta e firmata da tutti. L’assessore mi ha promesso che finita la vendemmia costituirà una commissione apposita dove ci saremo anche noi per lo studio di fattibilità della nostra richiesta, che terrà conto per la prima volta non solo della qualità dell’uva ma soprattutto della qualità degli uomini e delle donne dei sorì. Se ci riusciamo, per il futuro, avremo degli accordi non solo economici, ma contratti socioeconomici con venature culturali…
    Per quest’anno speriamo che non ci sia il commercio dei bollini per coloro che non raggiungono i 115 q.li per ettaro con l’uva e visto che son tutti battezzati ricordo che l’Ottavo Comandamento dice “Non dire false testimonianze”….. i parroci dei 52 lo sanno benissimo.

    Buon Moscato d’Asti
    giovanni bosco
    presidente CTM

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