Polemica da cortile/3. Unesco: Alba smentita. Gli esperti, «Solo aggiustamenti. Tutte aree degne»

inserito il 22 Luglio 2012

Non una bocciatura, ma la richiesta di aggiustamenti su una proposta, già accettata al 90%, di un  progetto Unesco che continua a coinvolgere Langhe, Roero e Monferrato. Che sono tutte zone con pari dignità e strategiche per l’iniziativa. Alla faccia degli Unesco-scettici e di chi, con la sindrome del primo della classe, candidava il suo cortile a “più bello del reame”.

Più che una riunione sul progetto Unesco che candida i paesaggi vitivinicoli piemontesi a patrimonio dell’Umanità, quella di sabato alla Gancia di Canelli è sembrata una resa dei conti, dopo le improvvide dichiarazioni del sindaco di Alba, l’avv. Marello, che, dopo il “rivediamoci l’anno prossimo” di qualche settimana fa dell’Unesco, aveva detto senza mezzi termini che il progetto avrebbe dovuto avere solo due zone d’eccellenza, Barolo e Barbaresco.

Una bella e antistorica dimostrazione di campanilismo inutile e dannoso.

La cosa era andata di traverso a quelli dell’Astigiano, terra di moscato da dove è partito il progetto, e dell’Alessandrino, senza il cui apporto, sembra sia il caso di rimarcarlo sempre, manco Barolo e Barbaresco avrebbero avuto la benché minima chanche di mirare al riconoscimento Unesco.

Inevitabili le polemiche sui media. E proprio ai media  (che novità!) Roberto Cerrato, cuneese e presidente della Fondazione che si occupa di coordinare il progetto Unesco, ha addossato la colpa della querelle.

«I giornali mettono zizzania» ha detto tra il rumoreggiare dei giornalisti seduti tra il pubblico. «E se qualche esponente albese ha parlato in questi termini ha sbagliato. Il progetto Unesco resta legato a Langhe, Monferrato e Roero» ha aggiunto aggiustando un po’, ma solo un po’, il tiro.

Vabbè. Bisogna capirlo: Cerrato ha tentato di salvare capra e cavoli, la faccia del sindaco Marello, calmando astigiani e alessandrini già sul piede di guerra, esibendosi in un bell’esercizio di equilibrismo da Prima Repubblica. Oplà. Bisogna accontentarsi. Questo è quello che passa il convento.

Intanto al forum di Canelli tra i saluti dell’ex assessore regionale Sergio Conti, avviatore del progetto e in versione bonario-dottorale; del suo successore in carica, Ugo Cavallera, in evidente missione “pastorale” con la consegna di smorzare ogni animosità; e il padrone di casa, Lorenzo Gancia, attento a tirar fuori dai relatori certezze certe sul progetto, gli esperti (Giulio Mondini e Irma Visalli) hanno detto chiaramente che: a) il progetto dei paesaggi vitivinicoli piemontesi è stato accettato al 90% e ne è stato riconosciuto il suo valore universale; b) che non c’è stata nessuna bocciatura, ma solo una richiesta di aggiustamenti richiesta dall’Icomos, società consulente dell’Unesco; C) che il territorio deve restare unito perché solo così si va fino in fondo; d) che il progetto ha ottime, quasi certe, possibilità di essere accettato; e) che bisogna prepararsi bene perché a settembre tornano gli ispettori Icomos.

Quello che Mondini e Visalli non hanno detto, ma si è capito benissimo, è che astigiani, cuneesi e alessandrini sono pregati di non fare stupidaggini, magari mettendosi a litigare fra loro, perché il pericolo di mandare tutto acartequarantotto è reale, se appena appena l’Unesco ha sentore che non ci sia unità d’intenti.

Il sindaco di Alba e qualche altro maggiorente politico o enologico albese sono avvertiti. E speriamo che la lezione sia entrata nella testa e che ora in molti facciano i compiti a casa.

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

3 Commenti Aggiungi un tuo commento.

  1. filippo 25 Luglio 2012 at 10:07 -

    approvo, eccome!

  2. Adriano Salvi 25 Luglio 2012 at 09:39 -

    Nel frattempo i “prosecchini” si sono messi in moto per avere analogo riconoscimentio per le colline di Valdobbiadene. A parte la palese scopiazzatura, scommettiamo che impiegheranno molto meno di noi e non certamente 10 anni per ottenerlo?
    I Tafazzi, purtroppo, risiedono solo qui……

  3. Adriano Salvi 23 Luglio 2012 at 11:10 -

    Non sono venuto all’incontro di proposito , conoscendomi, se nello scrivere mi riesce di trattenere l’indignazione, di persona faccio più fatica e non ho più voglia di farmi dei nemici. Detto questo, se gli ispettori arrivano a settembre sarebbe utile sapere meglio e nei dettaggli cosa c’è che non va….per porvi rimedio… Nell’imminente sparizione delle provincie, solito pasticcio all’italiana di cui nessuno (neppure i politici…) hanno capito bene cosa succederà, il PD astigiano si è mosso per ipotizzare una provincia allargata con Alba, Acqui Terme, Casale Monferrato ecc. Progetto che non sembra distante da quello più volte ed a lungo”sognato” dall’ex sindaco Galvagno e che in ottica Unesco sarebbe perfetto, raggruppando Langhe Roero e Monferrato . Ma sono quasi certo (e me ne rammarico) che non se ne farà nulla….O

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