Vino crisi. Eno-summit a Roma. Galan deciderà a giorni su distillazione e aiuti per 18 milioni di euro

inserito il 13 Settembre 2010

La manifestazione di protesta dei viticoltori ad Asti

Buone prospettive per i vini rossi piemontesi Barbera, Brachetto e Dolcetto, afflitti da una profonda crisi commerciale. In vista, dopo un summit oggi a Roma, distillazione e aiuti governativi. La protesta di alcuni giorni fa ad Asti ha sortito i primi effetti. In piazza – e Sdp ne ha dato ampia cronaca – si erano dati appuntamento alcune centinaia di viticoltori che, attraverso i propri rappresentanti della cooperazione e insieme ai consorzi di tutela, avevano denunciato il crollo dei prezzi delle uve, scorte di vini invenduto pari a 220 mila ettolitri e una situazione economico-finanziaria vicina al collasso.

Sul palco si erano alternati rappresentanti politici di centrosinistra e centrodestra. Alla fine si era aperta la finestra di un incontro con alti funzionari ministeriali per predisporre un piano di salvataggio. In ballo, soprattutto, la distillazione delle eccedenze con un costo di 18 milioni di euro, necessaria, secondo produttori di uve, cantine sociali e consorzi, per azzerare il comparto e rilanciarlo.

Dunque oggi a Roma una grande parte del mondo vinicolo piemontese, scortato da tutti i parlamentari locali e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, ha incontrato i capigabinetto dei Ministeri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico.

A fine incontro Sdp è riuscito ad avere dichiarazioni da Paolo Ricagno, presidente del Consorzio del Brachetto, e Enzo Gerbi, al timone del Consorzio dei vini d’Asti e del Monferrato.

Per Ricagno la riunione è stata proficua: «È cambiato l’atteggiamento – assicura -. C’è  un approccio diverso alle problematiche del mondo del vino. Sono fiducioso che da questo vertice escano fuori soluzioni importanti e benefiche per il settore».

Dello stesso avviso Gerbi: «L’appoggio trasversale dei politici piemontesi è stato un segnale decisivo. Fare squadra paga. Ora bisogna attendere la decisione del ministro Galan che non potrà non tenere conto del piano che abbiamo sottoposto ai funzionari ministeriali».

Però la distillazione non risolverà i mali del settore. «Certo che no – ammette Gerbi – ma scioglie un nodo contingente e aiuta a costruire un futuro per il settore che ha avuto ed ha grandi potenzialità commerciali».

Filippo Larganà (filippo.largana@libero.it)

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