Nasce Bosio Family Estates, il mondo del Moscato fa squadra col Barolo. «Qui per imparare e crescere insieme, nel segno di eccellenze vinicole che il mondo ci invidia»

inserito il 27 Febbraio 2016
160226bosio074

Da sinistra, Mino Taricco, parlamentare del Partito Democratico già assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Olivero, viceministro alle Politiche Agricole, Valter e Luca Bosio, padre e figlio, della Bosio Family Estates (Bosio Vini, Luca Bosio vineyards e Bel Colle)

«È un momento importante per la nostra famiglia, per la nostra impresa nel segno di un territorio che amiamo e di cui, con altri colleghi e amici, ci sentiamo custodi attraverso eccellenze come il nostro vino. Questo, tuttavia, non è un punto di arrivo, ma di partenza. Convinti come siamo che imparare per crescere sia alla base di tutto». Così Valter e Luca Bosio, padre e figlio, hanno sintetizzato lo spirito che anima la nascita di Bosio Family Estates, la nuova realtà vitivinicola che raggruppa le tre imprese di famiglia: Bosio Vini e Luca Bosio Vineyards a Santo Stefano Belbo lato collina di Valdivilla, zona di moscato; e Bel Colle a Verduno area di grandi Barolo. La presentazione è avvenuta, venerdì 26 febbraio, proprio nella Cantina di Verduno, recentemente acquisita dai Bosio. Un’azienda del Moscato, dunque, che è entrata con piena dignità nel mondo del Barolo e ne vuole essere protagonista. Del resto l’appuntamento del 26 ha registrato un evento nell’evento, cioè una sontuosa verticale di Barolo Bel Colle. In degustazione annate mito del Re dei vini: una decina di etichette dal 1971 al 2012 e, come “chicca”, un’esclusiva anteprima del Pelaverga 2015. Le degustazioni sono state guidate dall’enologo storico di Bel Colle, Paolo Torchio. Gli ospiti (giornalisti, operatori del settore, comunicatori del vino e esponenti del mondo consortile e politico) hanno visitato la preziosa Cantina che custodisce le annate di Barolo Bel Colle e gustato le suggestioni golose preparate appositamente per i Bosio da Maurilio Garola, chef della Ciau del Tornavento di Treiso d’Alba, ristorante stellato vero testimonial di vini e cose buone di un paesaggio e di una terra che è stata decretata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Qui l’intervista a Luca Bosio e a Paolo Torchio, storico enologo della Bel Colle che ha curato e guidato la verticale di Barolo, dieci annate dal 1971 al 2011.

Lascia un Commento


I commenti inviati non verranno pubblicati automaticamente sul sito, saranno moderati dalla redazione.
L’utente concorda inoltre di non inviare messaggi abusivi, diffamatori, minatori o qualunque altro materiale che possa violare le leggi in vigore.
L’utente concorda che la redazione ha il diritto di rimuovere, modificare o chiudere ogni argomento ogni volta che lo ritengano necessario.