Speciale Vinitaly 2018. Il Caso Pianbello-Amerio Rocco. Pietro Cirio: «Costruiamo da zero una Cantina storica di Canelli perché crediamo nel territorio»

inserito il 19 Aprile 2018

Verona 15-18 aprile 2018 - 52¡ Vinitaly - fotografia di Vittorio Ubertone

Una delle frasi attribuite a Steve Jobs, fondatore iconico e rappresentativo della Apple, azienda che ha rivoluzionato il mondo dei computer e della comunicazione mobile, è quella che recita: «Fare pubblicità e rinnovarsi in un periodo di crisi è come costruirsi delle ali mentre gli altri precipitano». Beh, il fatto che l’Italia stia tirandosi fuori a fatica da un lungo periodo di crisi, certo non invoglia agli investimenti anche se, per la verità, timidi segnali stanno arrivando anche dal mondo del vino e, magari, non solo dai grandi gruppi, ma anche da realtà più contenuto e a conduzione strettamente famigliare. È il caso di Pianbello, azienda vitivinicola condotta dai fratelli Pietro e Mario Cirio che dal 2011 controlla anche la Amerio Rocco, storica azienda canellese di vini del territorio che si dice fu anche tra i fornitori di Casa Agnelli. Dunque la notizia è che i Cirio hanno deciso di abbandonare la storica cantina Amerio nell’abitato di Canelli e spostarla in posizione periferica, sullo stradone che porta ad Asti.
Lì stanno crescendo strutture e sale che non serviranno solo alla produzione di vino, ma anche all’accoglienza e alla degustazione, in perfetta sinergia con quel settore turistico che Canelli, al centro del 50° sito Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli Piemontesi Patrimonio dell’Umanità (la candidatura nacque vent’anni fa proprio da Canelli e oggi comprende la zona dell’Albese e dell’Alessandrino).
Un buon esempio di iniziativa eno-imprenditoriale. Ecco la nostra video intervista a Pietro Cirio. Buona visione.

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