Bollicine e Natale. L’Asti, sempre più “glocal”, prevede brindisi delle feste 2023 in tutto il mondo con oltre 30 milioni di bottiglie e annuncia novità…

inserito il 20 Dicembre 2023

A pochi giorni dal Natale e in vista delle feste di fine anno il Consorzio di Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti docg – a cui bisognerà aggiungere anche il Canelli docg ormai altra denominazione associata all’Asti – prova a fare una previsione di brindisi (vendite/consumo) del periodo più interessante e importante nell’iter annuale della filiera del moscato bianco. Prevede che “salteranno” almeno 30 milioni di tappi di Asti Spumante e Moscato d’Asti, in Italia e anche, se non soprattutto, all’estero confermando una tendenza sempre più “glocal” (globale e locale) della denominazione. Senza mancare di annunciare qualche novità. Qui la nota stampa consortile

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“Oggi è festa”, recitava lo slogan coniato da Armando Testa nel 1959 in una delle più celebri campagne pubblicitarie dedicate alla denominazione Asti Docg. E anche 6 decenni dopo, Asti Spumante e Moscato d’Asti si confermano protagonisti nelle case degli italiani e delle feste in famiglia nei 5 Continenti. Saranno circa 30 milioni, il 30% sul totale produttivo di quest’anno, le bottiglie delle storiche bollicine aromatiche stappate nelle prossime settimane. Di queste, 9 su 10 sbarcheranno sulle tavole di tutto il mondo, mentre in Italia pandoro e panettone saranno come sempre accompagnati dalla denominazione spumantistica più antica del Belpaese, con oltre 3 milioni di bottiglie consumate.

Lo rileva il Consorzio Asti Docg in una stima sui consumi previsti di Asti Spumante e Moscato d’Asti tra Natale e Capodanno. La geografia delle bottiglie presenti sulle tavole parla tutte le lingue del mondo, a partire dall’Est Europa (in particolare Russia, Ucraina, Polonia, Lettonia, Lituania) dove si concentra il 30% del mercato, con l’Asti spumante sugli scudi. Stessa quota per l’Europa occidentale, dove oltre all’Italia (10%) rimane alto il gradimento del Regno Unito (6% della domanda complessiva) ma anche di Germania e Austria. Gli Stati Uniti si confermano invece destinazione preferita per un altro 25% di un mercato mosso soprattutto dalla domanda di Moscato d’Asti. Tra i Paesi extraeuropei, il Consorzio segnala gli emergenti latino-americani, a partire da Perù e Messico, e l’Asia, oggi a tutti gli effetti area sempre più strategica.

“In Italia e nel mondo – ha detto il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero – i nostri vini sono da sempre sinonimo di famiglia, feste e brindisi soprattutto casalinghi. Una tradizione che si rinnova da oltre un secolo per 2 prodotti oggi quanto mai contemporanei, la cui versatilità si presta per la mixology e, al tempo stesso, a una bassa gradazione sempre più richiesta dal mercato. Non è un caso se per il Natale 2023, con il nostro bartender Giorgio Facchinetti, abbiamo lanciato il cocktail Christmas Vibe, a base di Moscato d’Asti, anice stellato, scorza d’arancia e soda ai frutti rossi con cannella”.

Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla denominazione spumantistica più antica d’Italia è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo. A oggi le aziende consorziate sono 1013, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 aziende vitivinicole, 17 aziende vinificatrici e 15 cantine cooperative. Il 90% della produzione viene esportata.

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