Post evento. Grandi Langhe canta vittoria. A Torino, Langa e Roero dominano. Tanto che c’è chi pensa a un “Vinitaly del Piemonte”

inserito il 6 Aprile 2022

Grandi Langhe, il salone organizzato a Torino dal 4 al 5 aprile dai Consorzi del Barolo e Barbaresco e del Roero, è stato un successo. Lo dicono a chiare lettere gli organizzatori che portano numeri e dati a conforto contenuti in una articolata nota stampa che pubblichiamo integralmente qui sotto. Un successo tanto eclatante che per qualcuno, come il presidente del Consorzio del Barolo, Matteo Ascheri, che ne ha parlato con i giornalisti (leggi qui), potrebbe preludere all’organizzazione di un salone che, in piena autonomia, diventi “per il Piemonte quello che è stato Vinitaly per l’Italia”. Insomma un bel sasso in piccionaia a pochi giorni dall’apertura della kermesse scaligera che si fa da 54 anni. Certo il Piemonte, con la punta di diamante dei grandi rossi langaroli, gli aromatici più diffusi al mondo, i rossi dell’Astigiano e del Monferrato che stanno crescendo (e dove investono anche barolisti) il Gavi (anche qui presenti barolisti), in nebbioli, gli autoctoni, docg vecchie e nuove che veri gioielli enologici, ha tutte le carte in regola per confermarsi regione vinicola al top. Restano da considerare, però, altri fattori: le infrastrutture, i collegamenti, la ricettività, i servizi, sono adeguati per accogliere migliaia di visitatori? Sono interrogativi interessanti a cui, se si vorrà dare seguito agli annunci, bisognerà dare risposta.
Intanto ecco la nota stampa che dà conto del bilancio positivo di Grandi Langhe. Buona lettura.

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Si è concluso ieri, martedì 5 aprile, alle OGR di Torino, GRANDI LANGHE 2022, la due giorni in cui ben 226 cantine hanno presentato le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero a un vasto pubblico di professionisti e appassionati.

Promosso da Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, GRANDI LANGHE si conferma così un importante appuntamento internazionale nel ricco calendario del vino mondiale: nella città di Torino, che ha omaggiato l’evento con una speciale proiezione sulla Mole Antonelliana, si sono riuniti in 2.200, tra operatori italiani ed internazionali e grande pubblico: per la prima volta quest’anno, infatti, anche per gli appassionati è stata organizzata, con AIS Piemonte, una sessione di degustazioni dedicata nella serata di lunedì 4.

Prossima tappa: il “Barolo & Barbaresco World Opening”, il prestigioso evento che porterà a Los Angeles, il 28 e il 29 aprile, quasi 200 aziende del Consorzio per presentare le nuove annate di Barolo (2018) e Barbaresco (2019) ai professionisti d’oltreoceano.

Ma non solo degustazioni. GRANDI LANGHE è stata infatti l’occasione per fare il punto sullo status della filiera, sulle criticità, sui cambiamenti e sulle possibili soluzioni (alcune già in atto) per il futuro del vino: come affrontare il cambiamento climatico? Come iniziare un percorso virtuoso e rispettoso della manodopera che lavora in vigneto? Come rendere meno impattante la logistica del vino? Questi argomenti sono stati discussi nell’incontro “CHANGES. Ambiente & Etica nelle Langhe del futuro”, moderato del giornalista Federico Quaranta: un’analisi delle tendenze e delle situazioni concrete che è indispensabile conoscere e sfruttare affinché si possa parlare di filiera produttiva etica e virtuosa, delineando quelli che i principali cambiamenti per il vino italiano: ambiente, etica del lavoro, logistica, finanza, presidio del territorio.

Con gli interventi di Federico Spanna, Sezione Agrometeorologia Regione Piemonte, Osvaldo Failla, Professore ordinario di Viticoltura all’Università degli Studi di Milano, e Roberto Cavallo, CEO Cooperativa Erica e agronomo, sono stati delineati nuovi modelli di gestione del vigneto: modelli non solo capaci di gestire le emergenze, ma soprattutto in grado di trovare, nella concreta conoscenza della specificità del territorio, il punto di partenza da cui pianificare attività di previsione e prevenzione del rischio nel breve e nel lungo periodo e che si avvalgano di tecnologie a supporto dell’economia circolare in vigna e in cantina.

La seconda conversazione, che ha visto la partecipazione di Alessandro Durando, Presidente Confcooperative Cuneo, Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc, e Claudio Naviglia, CEO Humus Job, ha esplorato le criticità della gestione dei lavoratori. E’ un dovere etico Intervenire per rivolgere attenzione a tutti gli attori della filiera, al fine di favorire gli inserimenti lavorativi regolari e garantire tutela e dignità a migliaia di lavoratori. In tal senso, progetti come la rete di impresa di aziende Humus Job, nata nel 2021, offrono un modello in cui vige il concetto di collaborazione, un luogo dove si incontrano domanda e offerta e dove si possa fare formazione specifica co-costruita.

Il percorso dei cambiamenti verso le Langhe del futuro, poi, non può non passare da una finanza attenta alle esigenze di filiera e territorio e dalla logistica. La terza e ultima conversazione di CHANGES è stata aperta da Massimiliano Cattozzi, Responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, che ha presentato il nuovo dipartimento di Agribusiness, il centro di eccellenza del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicato all’agricoltura, pensato per affiancare gli operatori della filiera in tutte le fasi dello sviluppo e per sostenere investimenti in nuovi progetti imprenditoriali denotati da una forte attenzione alla sostenibilità e alla circular economy. Dopo di lui, con Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti Piemonte e Andrea Beggio – Sandri Trasporti, è stato possibile riflettere concretamente sulle soluzioni adottabili e sulla portata dei cambiamenti anche in ambito logistico: con milioni di bottiglie movimentate ogni anno, infatti, i trasporti hanno un impatto considerevole tanto sull’ambiente quanto sulle migliaia di abitanti e di turisti delle Langhe. Per questo lo scorso anno è nato ECOLOG, il progetto volto alla riduzione di emissioni di CO2 e di traffico pesante, che nella sola fase di test ha coinvolto 54 aziende con 312 movimentazioni (circa 1000 pallet) evidenziando in pochi mesi significativi effetti positivi tanto per l’ambiente quanto per il turismo outdoor e il cicloturismo.

Infine Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, ha concluso sintetizzando i concetti approfonditi con questo primo incontro di CHANGES, cui ne seguiranno altri promossi dal Consorzio: la gestione sostenibile del Vigneto, l’etica del lavoro e la gestione virtuosa della manodopera, la finanza della circular economy, l’innovazione della logistica, il presidio del Territorio.

Commenta Matteo Ascheri (foto): “Questa edizione di Grandi Langhe ha messo in luce non solo l’eccellenza delle nostre produzioni, ma anche la grande sensibilità dei nostri viticoltori che, nonostante questi mesi difficili, si sono impegnati per l’ambiente e per le persone. I risultati

finora raggiunti sono solo l’inizio: con CHANGES abbiamo aperto un confronto per individuare strade percorribili collettivamente e fondate su valori condivisi, per agire in modo concreto verso la costruzione di un futuro caratterizzato dal rispetto dell’ambiente e sull’etica”.

“Un’edizione di assoluto rilievo all’insegna dell’attenzione reciproca e dello scambio costruttivo” il commento di Francesco Monchiero Presidente del Consorzio Tutela Roero “I cambiamenti che ci hanno toccati in questi anni hanno contribuito a far porre un’attenzione ancora maggiore sul territorio non solo come zona di produzione ma come risorsa unica da tutelare e valorizzare. Ed è proprio in quest’ottica che stiamo lavorando per l’edizione 2022 dei Roero Days che si volgeranno alla Reggia di Venaria il 22 e 23 maggio, un appuntamento per far confluire nuovamente nella nostra Regione operatori, giornalisti e appassionati in una cornice d’eccezione.”

Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani in numeri:

540 aziende vitivinicole associate

10 mila gli ettari di vigneti delle denominazioni tutelate così suddivisi: Barolo 2214 ettari; Barbaresco

812; Dogliani 761; Diano d’Alba 209; Barbera d’Alba 1672; Nebbiolo d’Alba 1125; Dolcetto d’Alba

927; Langhe 2396 ettari (di cui 939 Langhe Nebbiolo).

65 milioni di bottiglie

9 denominazioni tutelate (Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga).

II Consorzio del Roero in numeri:

310 aziende vitivinicole associate
1300 ettari di vigneti
7 milioni di bottiglie
2 denominazioni tutelate (Roero e Roero Arneis)

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